Rimini. Emergenza affitti. Il Comune: «Ecco cosa abbiamo fatto per arginare il problema»

Affitti brevi in crescita e alloggi a lungo termine che non si trovano neanche a pagarli oro. È il dramma che, ormai da mesi, vive anche Rimini. Ma il Comune non ci sta a sentirsi dire di non essersi fatto carico del problema. «Dal 2023 ad oggi abbiamo erogato un numero elevatissimo di contributi sociali all’affitto - è la replica arrivata da Kristian Gianfreda, assessore alle Politiche per la casa di Rimini -. Parliamo di 340 interventi per circa 350mila euro. In più, abbiamo anche lanciato il Piano casa integrato». Tradotto: guai a dire che Palazzo Garampi non stia cercando di trovare soluzioni al problema degli affitti. Anche se quella dei contributi, tiene a specificare l’assessore, non potrà mai essere una soluzione a lungo termine.
«La soluzione deve essere strutturale». È la puntualizzazione che arriva da Kristian Gianfreda sulla questione affitti brevi. Che si stanno rivelando una vera e propria spada di Damocle non solo a Rimini. «Anche città come Bologna, Milano e Firenze - ricorda l’assessore - hanno difficoltà nel conciliare la marea degli affitti brevi a scopo turistico con la “fame” di alloggi». In virtù di ciò, Palazzo Garampi ha già messo in campo una serie di soluzioni per tentare di limitare i danni. «Tra le diverse azioni del Piano casa integrato - spiega - c’è anche lo sportello informativo con cui la comunità riminese può rendersi disponibile a connettere la domanda di casa con la proprietà privata degli alloggi. Il tutto “premiato” con robusti incentivi e agevolazioni erogate dal pubblico». Finora parecchi contatti che hanno portato a dei risultati concreti, seppur non clamorosi. L’amministrazione, sul tema, conferma di non volersi arrendere. «Per tutto il 2024 e per il resto del mandato - promette Gianfreda - moltiplicheremo investimenti, iniziative e relazioni. Il tema della casa è un tema di comunità e non solo della famiglia o del singolo che ne ha bisogno». L’intervento dell’assessore si chiude con una nota polemica. Che, nella fattispecie, chiama in causa le responsabilità del Governo nazionale. «Se i circa 200 miliardi di euro del 110 - provoca Gianfreda - fossero stati usati per un radicale programma di edilizia popolare su tutto il territorio italiano, non sarebbe stato più utile?».