Riqualificazione del patrimonio delle strutture ricettive. Tanti gli immobili abbandonati e lasciati nel degrado, in attesa di un rilancio e una seconda vita nel settore del turismo. Ecco perché nell’ambito del percorso per l’assunzione del Piano Urbanistico generale (Pug), il Comune di Rimini sta lavorando a due varianti alla strumentazione vigente che possano anticipare alcune scelte strategiche del Piano, a partire della rigenerazione della città costiera. Il principale obiettivo della variante al Rue su cui l’Amministrazione si sta concentrando riguarda la riorganizzazione delle destinazioni d’uso delle strutture ricettive e il riuso del patrimonio alberghiero dismesso.
«L’ambizione - spiega l’assessora all’Urbanistica, Valentina Ridolfi - è quella di avere gli strumenti per adattare la nostra offerta ad un mondo che è cambiato e che sta cambiando. Proviamo a farlo con questa variante andando ad ampliare il ventaglio delle destinazioni delle strutture turistico ricettive - tra le altre, residenze turistiche alberghiere, student e staff hotel, alberghi diffusi - inserendo anche la previsione dei condhotel». Il tema di queste ultime strutture, spiega l’esponente di giunta - che ha preso il posto dell’assessora Roberta Frisoni, andata in Regione - torna «ciclicamente, pur trattandosi di un’offerta oggi molto poco diffusa per via della sua difficoltà di attuazione, per la sua complessità sia in termini di riqualificazione sia in termini di gestione. È comunque una opportunità che porremo sul piatto, inserendola nel ventaglio di destinazioni d’uso mirate a diversificare l’offerta, mantenendo però salda la vocazione turistica». Secondo Ridolfi, infatti, «anche su questo aspetto specifico ci confronteremo con la Regione: abbiamo già in calendario un incontro con le assessore Priolo e Frisoni affinché la variante su cui stiamo ragionando si sviluppi di pari passo e in coerenza con l’aggiornamento delle norme regionali. Cambia il turismo e anche Rimini vuole stare al passo, nell’ambito di un ragionamento integrato dove la rigenerazione della fascia costiera, il riuso del nostro patrimonio dismesso, sia sintonia anche con le esigenze di natura sociale ed abitativo».