Rimini. Due turisti denunciano: “Costretti a ridare il lettino al bagnino alle 19.30. Non è questa la Romagna che ricordiamo”

Rimini

«Io, buttato giù dal lettino in spiaggia per l’ora tarda: l’ospitalità romagnola perde colpi». A giudicare dalla sua testimonianza non sarà memorabile la vacanza mordi e fuggi di un libero professionista 61enne, che ora risiede a Forlì, dopo aver abitato a Rimini per un quarto di secolo, dal 1996 al 2020.

Ma il bagnino ribatte: «Lasciamo restare i clienti finché vogliono, basta con l’attacco mediatico alla nostra categoria».

La storia

A ripercorrere la vicenda è il protagonista che preferisce mantenere l’anonimato. «Ormai, per comodità, frequento i lidi di Cervia – esordisce – ma sabato scorso, preso dalla nostalgia, sono salito in auto con la mia compagna, diretto a Rimini sud. Giunti sul posto attorno alle 18, abbiamo preso un lettino al bagno 57 decisi a goderci il tramonto pagando grazie a uno sconto, 6 euro anziché 8. Un prezzo più abbordabile rispetto a Cervia dove si paga almeno un 10% in più – commenta -. Tutto liscio, dunque, finché alle 19.30 un collaboratore del bagnino, molto giovane, si è presentato per darci il benservito in quanto doveva riporre il lettino per l’indomani. La cosa buffa è che avevo prenotato lettino e ombrellone anche per il giorno dopo. Sfrattati, ci siamo adagiati sulla sabbia dopo aver steso il telo che mi risulta vietato da un’ordinanza comunale. Era il primo giorno di ferie e non avevo voglia di discutere. Premesso che sul sito dello stabilimento, la chiusura è indicata alle 20, non è questa la Rimini che ricordavo e non è questo il modo di incrementare le presenze. La certezza è che non ci rivedranno. Altro che “Dolce vita”!».

La replica

«Alcune cose non tornano – spiega Mauro Vanni, presidente cooperativa bagnini Rimini sud –. In primis il prezzo del lettino che da noi è di 7 euro e non 8 come dice questo signore oltre che l’orario che va dalle 9.30 alle 18.30. Lasciamo restare i clienti anche fino a mezzanotte, chiedendo a chi ha noleggiato lettini di allontanarli dalla riva, prima di andarsene, per evitare furti o vandalismi di malintenzionati ma anche che finisca tutto in acqua, causa mareggiate. Il consiglio, se qualcosa non va, è sempre lo stesso: rivolgersi alla direzione nell’immediatezza».

Campagna mediatica

A suo avviso tuttavia la realtà è un’altra: «Imperversa una campagna senza precedenti contro i balneari, accusati di ogni male, dalle presenze in calo ai prezzi ritenuti a torto esosi. Fra un po’ – ironizza - ci verrà addossata anche la colpa del buco nell’ozono. Il bello è che si tratta di un attacco bipartisan che alla fine della fiera ci lascia disarmati mentre l’opinione pubblica viene caricata a molla con la gente che si sente autorizzata a occupare con sdraio e ombrelloni la fascia di libero transito, al punto che il salvataggio non riesce a rientrare col moscone. Neanche l’arrivo della Capitaneria li smuove. Che peccato: screditare il turismo buttandolo nel tritacarne - avverte - va a scapito di tutta la città».

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