Rimini. Droga in casa ma per uso personale, professore assolto: ho fatto scorta perché l’ho trovata a prezzo conveniente

Rimini

La droga è per mio uso personale. Ne ho comprata più del solito perché il prezzo era conveniente, non per spacciarla. Ho un lavoro, sono benestante di famiglia, non ho bisogno di spacciare. Così ieri mattina davanti al tribunale monocratico di Rimini, si è difeso il professore 45enne arrestato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti: hashish e marijuana. Ed il giudice, contrariamente alla pubblica accusa che per il docente ha chiesto la condanna ad un anno e mezzo di reclusione, lo ha assolto con la formula più ampia possibile «perché il fatto non sussiste». Così poco dopo le 11 di ieri l’insegnante, difeso di fiducia dall’avvocato Carlo Beltrambini, è tornato un uomo libero.

La storia

A fargli trascorrere una notte in camera di sicurezza e sette giorni ai domiciliari era stata la Squadra di Pg della Polizia locale che nel tardo pomeriggio di domenica 4 febbraio l’ha fermato per un controllo mentre passeggiava in centro con la sua compagna. Ad attirare l’attenzione delle divise (in questo caso in borghese) di Palazzo Garampi, il tipico odore rilasciato dallo spinello che stava fumando e di cui ha cercato di disfarsi, sperando di non essere visto, prima di essere bloccato. Gli agenti, esaminati i documenti, hanno chiesto all’insegnante se avesse con sé altro di compromettente. Lui ha subito consegnato un barattolino con dentro un paio di grammi circa tra hashish e marijuana. Un precedente di polizia datato 2019 sempre legato alla droga, ha autorizzato gli operanti a eseguire d’autorità la perquisizione della casa del professore dopo averne dato comunicazione al pubblico ministero di turno.

La riserva

In un mobile dello studio sono stati trovati tre barattoli dove erano custoditi poco più di 36 grammi di marijuana, mentre in un altro contenitore appoggiato questa volta in bella vista sulla scrivania sono spuntati cinque panetti di hashish per un peso complessivo di poco superiore ai 230 grammi e due involucri di cellophane contenenti entrambi, hanno scritto nel verbale di sequestro gli agenti, la medesima sostanza da taglio.

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