È ripartito il processo per la morte di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa a coltellate la sera del 3 ottobre 2023 nel garage di via del Ciclamino. L’udienza davanti alla Corte d’Assise è iniziata con la deposizione di Loris Bianchi, assistito dall’avvocata Nunzia Barzan (in aula presente insieme al consulente Davide Barzan), iniziata il 17 novembre scorso e conclusa questa mattina con il controesame degli avvocati difensori di Louis Dassilva, Riario Fabbri e Andrea Guidi.
Il fratello di Manuela ha così dovuto rispondere in particolare su quanto accaduto la sera dell’omicidio quando si trovava a casa della sorella insieme alla nipote Giorgia Saponi e al cane Maya. Seppur non ricordando molto ha ammesso che «Giorgia durante la serata deve essere andata in bagno, ma non ricordo certo per quanto tempo, perché si tratta di dettagli ai quali solitamente non presto molta attenzione - ha precisato - le foto scattate quella sera, invece, mentre loro erano sul divano mi furono inviate quasi subito». Certo però che Manuela «è uscita giusto un attimo soltanto per appendere dei panni per Giuliano alla maniglia della porta di Pierina che si trova sullo stesso piano. Quando sono andato via i panni erano ancora lì al loro posto».
Loris ha poi ripercorso i giorni in cui la sorella era andata a vivere da lui ad aprile 2023. «Mi dispiaceva che avesse problemi con Giuliano - ha spiegato -. In quell’occasione ho iniziato a sapere delle scaramucce tra lei e Pierina. Dal momento dell’incidente di Giuliano però mia sorella ha ricevuto poco sostegno dai fratelli di suo marito».
Quanto accaduto la sera dell’omicidio è stato anche oggetto delle domande della presidente della Corte d’Assise, Fiorella Casadei. «L’adunanza dei testimoni di Geova è terminata intorno alle 21.45, ma la cena non ricordo quando - continua -. Non ricordo nemmeno se le finestre erano aperte o chiuse, ma non ho sentito né schiamazzi, né urla. Andai via poco prima delle 23 è giù per le scale e uscendo dal condominio non incrociai nessuno. Sono poi andato alla macchina parcheggiata verso i campi, a circa 140 metri dalla palazzina come riportato sul mio smartphone. Ricordo però bene com’ero vestito: berretto e maglia rossa e i pantaloni della tuta che poi consegnai poi alla Scientifica».