Rimini, delitto di Pierina, Giacomo Saponi: “Manuela Bianchi trovò mia madre nel garage e mi chiamò urlando frasi sconnesse”

Rimini

Processo per la morte di Pierina Paganelli, dopo Chiara Saponi, a testimoniare è stato poi il turno dell’altro figlio di Pierina, Giacomo Saponi, che apprese della morte della madre la mattina del 4 ottobre mentre si trovava in ufficio. «Mi chiamò Manuela Bianchi ed era strano perché lo faceva raramente - ha spiegato alla Corte d’Assise - piangeva, urlava e diceva frasi sconnesse, ma riuscì a capire che mia madre era morta nel garage in fondo alle scale. Arrivato in via del Ciclamino grazie al passaggio di un collega, Manuela prima mi abbracciò poi mi disse che l’aveva trovata lei, c’era tanto sangue e mia madre non aveva addosso le mutande. Aggiunse anche che subito non l’aveva riconosciuta e aveva chiesto aiuto».

Saponi ha poi raccontato, commuovendosi, l’ultimo giorno in cui vide sua madre viva. «Mi reputo fortunato perché è stato proprio il 3 ottobre quando mi fece una sorpresa al lavoro per pranzo e parlammo della festa a sorpresa per il ritorno a casa di mio fratello dall’ospedale che sarebbe dovuta avvenire la settimana successiva - ha spiegato, ammettendo che la madre non aveva fatto testamento -. In quell’occasione ci salutammo per l’ultima volta, abbracciandoci ricordandoci quanto ci volevamo bene».

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