Rimini, da “Azzurro” a “Romagna mia”: sabato sera i testi delle canzoni proiettati sulla facciata della Cattedrale

Rimini
  • 04 luglio 2025

Una jam session con brani iconici della musica popolare italiana e per quinta il sagrato della Cattedrale. Per il Giubileo dei musicisti e dei cori, promosso dalla Diocesi di Rimini, domani, sabato 5 luglio, si alzeranno le note di canzoni che hanno attraversato il tempo e le generazioni: “Azzurro”, “Il pescatore”, “L’isola che non c’è”, “Un’avventura”, “Romagna mia” e altre ancora. “Brani popolari, sì, ma scelti per parlare al cuore di tutti”, sottolinea la Diocesi. L’invito è aperto a tutti coloro che amano la musica, professionisti, amatori, cori, band, orchestre, solisti o semplici ascoltatori, per vivere una serata di festa, spiritualità e bellezza. Dunque “nessun pubblico, solo partecipanti”. I testi delle canzoni saranno proiettati sulla facciata della Cattedrale e “come in un’unica grande famiglia” in una jam session collettiva ognuno potrà unirsi con ciò che ha: una chitarra, una voce, una tromba, un tamburo o anche solo il desiderio di esserci. Alle 21.15, il vescovo Nicolò Anselmi impartirà una benedizione speciale ai presenti e ai loro strumenti, “segno di un’offerta semplice ma potente: la musica come dono, come ponte verso Dio”. Poi l’ingresso nella Cattedrale, attraversando la Porta del luogo Giubilare, per un momento più intimo, fatto di arte, silenzio e preghiera.

Nella suggestiva Cappella dei Musicanti, don Giuseppe Tognacci, rettore della Cattedrale, guiderà una breve meditazione sulla bellezza dei bassorilievi di Agostino di Duccio: angeli musicanti scolpiti nel Quattrocento, che sembrano ancora suonare, a distanza di secoli, con la stessa forza evocativa. Davanti al Crocifisso di Giotto, un tempo per la preghiera personale, che culminerà in un nuovo tempo di canto dentro la Cattedrale: canti religiosi conosciuti e condivisi, come “Symbolum 77”, “Come Maria”, “Chiamati per nome”, accompagnati da letture e riflessioni. Anche qui si potrà suonare insieme: i testi e le partiture saranno a disposizione. “Anche la passione per la musica può diventare via di incontro con Dio”, sottolinea il vescovo: “Le passioni ci parlano di chi siamo davvero, e ci spingono a cercare senso, legami, speranza. Il Giubileo è questo: un’apertura verso l’Alto e verso gli altri”. Basta esserci “con il cuore, con lo strumento che ciascuno ha”, aggiunge don Ugo Moncada, responsabile dell’Ufficio Pastorale per le attività artistiche. È un Giubileo davvero per tutti, dove la festa è il linguaggio”.

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