Rimini. Corsa ai saldi, arriva la frenata. Confcommercio: “Partiti bene ma ci aspettavamo di più”

Rimini

Corsa ai saldi? Anche no. Risparmiare è l’imperativo categorico che ossessionerebbe gli acquirenti frenati dall’inflazione e da stipendi che, oramai, non permettono più di sostenere spese extra. A confermare il quadro - a fronte di previsioni che, c’è da dirlo, erano di gran lunga più positive - interviene il presidente di Confcommercio Gianni Indino. «Eravamo partiti con qualche speranza in più - spiega -. Una frenata agli acquisti c’è stata. Non sono andati malissimo, ma sicuramente ci aspettavamo di meglio». Un responso a cui si deve sommare quello - indiscutibilmente più pesante - che arriva dagli addetti ai lavori. I quali, in questo primo mese di saldi, avevano riposto tutte le loro speranze. Col risultato di averle viste - almeno in parte - sfumare dinanzi ai loro occhi.

A bocca asciutta

«La ripresa dell’inflazione, le guerre, l’aumento del prezzo del carburante». Sarebbero queste, secondo Gianni Indino, le principali motivazioni per cui «la fiducia e la propensione alla spesa si sono fermate». Quali le conseguenze? Molti negozianti che avevano grandi aspettative dai saldi invernali sono rimasti a bocca asciutta.

A partire dai punti vendita dei centri commerciali, che tranne qualche rara eccezione non cantano certo vittoria. Lo store di Fiorella Rubino alle Befane conferma il trend tratteggiato dal presidente di Confcommercio. «L’affluenza c’è stata, ma il potere d’acquisto è nettamente diminuito - spiegano gli addetti ai lavori -. È vero che molti clienti stanno aspettando gli sconti al 50%, ma per ora siamo sicuramente al di sotto». In via Caduti di Nassiriya, anche la responsabile di Primadonna si dice non entusiasta di questo gennaio all’insegna dei saldi. «Stiamo avendo alti e bassi, che dipendono da un potere d’acquisto sempre più diminuito - è il suo commento -. Rispetto allo scorso anno gli incassi sono minori, è innegabile». Entusiasmo a metà anche per i negozianti del centro commerciale I Malatesta. I saldi, come conferma il negozio di articoli per la casa Portobello, non sono riusciti ad esaudire le premesse. «Gennaio 2023 è stato sicuramente più soddisfacente, anche perché avevamo inaugurato da poco e quindi facevamo leva sul fattore novità - raccontano i titolari -. L’inizio del 2024 sta comunque andando bene, anche se ci aspettavamo di più». Sul perché questo “di più” non sia arrivato, il ragionamento è sempre il medesimo: «Purtroppo gli stipendi non sono più quelli di una volta. Le persone faticano ad arrivare a fine mese. C’è più accortezza sul come spendere i soldi». Nel turbinio di voci che “protestano” se ne solleva anche qualcuna fuori dal coro. Così Solaris, punto vendita situato proprio nel centro commerciale di via Emilia: «Siamo andati alla grande, almeno un 12% in più rispetto al gennaio scorso». Strategie di marketing ben assestate ed una lunga esperienza nel settore, spiega la responsabile dello store, avrebbero fatto la differenza. «Se si conduce una buona analisi di mercato e si valuta con attenzione come e dove piazzare il prodotto - commenta - si hanno i risultati sperati».

Meteo e freddo in ritardo

Anche per i negozi del centro storico, la recensione a questo gennaio di saldi non è “a 5 stelle”. La corsa agli acquisti, aggiunge il presidente di Confcommercio, non sarebbe esplosa per via delle elevate temperature. «Il freddo è arrivato in ritardo, molti capi d’abbigliamento invernali non sono serviti - commenta Indino -. È inevitabile che qualcuno abbia pensato di soprassedere alle compere di capi invernali». A conferma del quadro, la testimonianza di un negozio quale 71 Jeans centre: «Gennaio molto tranquillo, in mezzo alla settimana c’è stata sicuramente meno affluenza. In generale siamo al di sotto delle aspettative». Soddisfazione a metà anche per la titolare di Nicole Boutique. «Siamo partiti in sordina - racconta -, anche se dopo le spese del Natale era prevedibile». Persino lo store di Tezenis in centro non si dice entusiasta dei saldi 2024. Così la responsabile del punto vendita: «Stiamo andando bene, anche se l’affluenza è un po’ diminuita. Rispetto all’anno scorso, abbiamo notato che gli acquirenti sono meno disposti a spendere». Atmosfera tranquilla - fin troppo -, quella che si respira nel negozio di articoli per la casa Satur. «Un inizio calmo - è il responso della titolare -. A Natale le persone hanno speso parecchio, ma questi saldi sono partiti a rilento. Anche col numero degli scontrini». Per riassumere in un’unica frase: in generale bene, ma si poteva fare di più.

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