Rimini. Convinto che sia incinta di un altro, perseguita e minaccia la ex

Rimini

Mortificata e tormentata dall’ex compagno, geloso e invidioso della sua nuova vita e convinto che il bambino che avevano avuto insieme in realtà fosse figlio di un altro uomo. E’ per le continue minacce di morte, a lei stessa e al nuovo compagno, che una donna riminese, esasperata e spaventata, si è rivolta alle forze dell’ordine e ha denunciato il suo ex, un uomo di 59 anni originario delle Marche, ora sottoposto dalla gip Raffaella Ceccarelli alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, dalla quale deve mantenere almeno 600 metri di distanza e gli è fatto divieto di comunicare con lei in qualunque modo. Nel mentre sono in corso le indagini per maltrattamenti in famiglia.

Il tormento

Direttamente coinvolto nell’ennesima vicenda di violenza e di stalking, come è emerso dalle indagini coordinate dal pm Davide Ercolani, è anche il figlio della coppia: un bambino piccolo, spesso preso come pretesto dal 59enne per ricattare la madre.

«Lo porto via e non te lo faccio più vedere» la minacciava, e approfittava degli incontri necessari per esercitare la custodia condivisa del bimbo per fare scenate, strattonare e tirare per la braccia la donna, cercando di entrare a forza nella casa della vittima e vedere se c’era dentro il nuovo uomo («vi faccio fuori a te e a chi c’è dentro»), ricoprendo di insulti la madre di suo figlio. A partire da «sei una cattiva mamma», una poco di buono (per usare un eufemismo), «sei pazza», «non vali nulla» (anche in questo caso, l’espressione originaria è molto più colorita).

La vicenda

Dal 2019 al giorno d’oggi, sono cinque anni che la donna, il suo bambino e il nuovo compagno vivono nell’incubo dell’ex di lei, del padre di quel figlio che il 59enne continua ad affermare di voler “tutelare”, evitando che frequenti il nuovo compagno della donna, al quale non ha mancato di rivolgere numerose minacce, anche di morte. «Lo vado a prendere con i miei uomini e gli faccio una faccia come un pallone».

Espressioni e modi violenti, infatti, a sentire il racconto della vittima, hanno sempre connotato il suo operato (l’uomo, inoltre era stato già a processo per maltrattamenti verso la ex moglie). Uno dei primi e più cruenti episodi era avvenuto proprio mentre la donna era incinta di sette mesi. Tormentato dall’idea che il figlio che lei portava in grembo non fosse il suo, aveva preso a insultarla, dicendole che era una donnaccia e una falsa, e durante la lite le aveva anche sbattuto la faccia contro il parabrezza, dicendole «ti ammazzo». Dopo di che i due si sono lasciati, ma lui ha continuato a tartassarla con messaggi e chiamate, pretendendo che lei gli mostrasse con foto e video dove e con chi si trovava, senza smettere mai di tormentarla, ossessionato dal saperla insieme a un altro.

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