Rimini, concluso l’intervento dell’impianto idrovoro Pradella: “Grande passo avanti per la salvaguardia della balneazione”

A Rimini è concluso l’intervento dell’impianto idrovoro Pradella con una riqualificazione integrata nel Parco del Mare che mira a eliminare gli sfioratori in mare e a migliorare la sicurezza idraulica della zona. Lo annuncia Hera, parlando di “un importante passo avanti per la salvaguardia della balneazione e la sicurezza idraulica di Rimini”.
L’impianto permette il sollevamento per il convogliamento delle acque meteoriche dalla sezione di chiusura del bacino Pradella fino alla nuova area impiantistica di Piazzale Kennedy. Il collegamento avviene mediante il nuovo collettore, precedentemente posato sul Lungomare A. Murri nell’ambito dei lavori del Parco del Mare lungomare sud - tratto 3. Il nuovo Impianto idrovoro, si aggiunge, è in una “posizione strategica” all’incrocio tra via Giulietta degli Spiriti (1965) e il Lungomare Augusto Murri. Il progetto, parte integrante del Piano di salvaguardia della balneazione ottimizzato (Psbo) e della revisione del sistema fognario, si inserisce in modo sinergico con la riqualificazione urbana del lungomare Murri, Parco del Mare. L’obiettivo è eliminare gli sfioratori in mare e contribuire in modo significativo alla sicurezza idraulica della zona della Fossa Pradella, rimarca Hera.
Il Psbo di Rimini, di cui questi lavori fanno parte integrante, “rappresenta un intervento di risanamento idrico di portata nazionale, frutto della sinergia tra Comune di Rimini, Gruppo Hera, Romagna Acque e Amir, con un investimento complessivo di 270 milioni di euro”, ricorda Hera. Gli obiettivi primari sono: “Assicurare la piena balneabilità del litorale riminese, generando benefici significativi per l’ambiente, il territorio, la comunità e l’economia locale, strettamente legata al turismo balneare e il potenziamento della sicurezza idraulica”. Le vasche di Piazzale Kennedy, operative a partire dal 2019 e dal 2021, per esempio, “svolgono un ruolo cruciale nella gestione delle acque meteoriche, prevenendo scarichi diretti in mare e regolando il flusso del torrente Ausa, garantendo al contempo la sicurezza idraulica dell’area”, conclude la multiutility.