Rimini, chiosco sull’arenile non trova baristi: “La manodopera di un tempo, oggi gioca a beach”

Rimini

Cercasi personale. Uno dei soliti cartelli affissi alle vetrine di bar, negozi, ristoranti. E perfino all’ingresso di stabilimenti balneari. Come ai bagni 5 e 6 sul lungomare Tintori, a Marina centro. Spiega Andrea, il gestore: «Da un po’ di anni a questa parte a inizio stagione ci ritroviamo sempre sotto di qualche unità. Quest’anno, ad esempio, ci mancano quattro figure professionali per completare l’organico bar. Così, per non farci trovare impreparati ad accogliere turisti e residenti, ci siamo mossi in anticipo, con tanto di cartello».

Una criticità, quella della carenza di personale, che, nonostante la sua gravità, non è più una novità a Rimini. Vista la sua riproposizione puntuale ad ogni inizio estate. «Purtroppo è così - conferma Andrea -. Tanto è vero che quella fascia d’età, tra i 25 e i 35 anni, che un tempo rappresentava la manodopera in spiaggia, adesso la vediamo tra i campi di beach volley e di beach tennis. Diciamo che è cambiato tutto e che il lavoro è visto sotto un’altra ottica. I giovani di adesso sono più portati al divertimento, mentre quelli di prima, terminati gli studi, vedevano nel bagnino quell’occupazione stagionale che avrebbe permesso loro di guadagnare qualche soldo da spendere durante l’inverno o per una vacanza autunnale. E pensare che lo stipendio che paghiamo ai nostri dipendenti supera anche quello previsto dal contratto di lavoro».

“Farò il bagnino“

E su questo Marco Mussoni, responsabile della Cna turismo, precisa: «Un bagnino di spiaggia, al primo impiego, guadagna intorno ai 1.000-1.200 euro al mese, con un giorno di riposo settimanale. Per quanto riguarda invece un barista siamo sui 1.400-1.500 euro mensili fino, addirittura, a raggiungere, quelli più bravi, i 1.800 euro al mese, sempre con un giorno libero a settimana».

Una cosa, comunque, va detta: quel refrain tanto in voga tra l’estate del 2022 e l’estate del 2023, che vedeva nel reddito di cittadinanza il vero e unico colpevole della carenza di personale e della creazione di tanti giovani divanisti, sembra, improvvisamente, essere passato di moda in Riviera.

Anche se Andrea fa notare che «qualche movimento in più di persone in cerca di lavoro c’è stato tra marzo e inizi di aprile. In particolare di ultra-quarantenni, che abbiamo subito assunto. E adesso, rispetto alle 20 unità lavorative di cui si compone il nostro organico, ce ne solo mancano quattro».

L’estate sta arrivando

Una situazione, questa, che sembra specchiarsi con quella dello scorso anno. «Diciamo che è simile - conferma il titolare dei bagni 5 e 6 -. E che nel 2023 superammo col passaparola e con l’aiuto di amici e conoscenti. Per questo non ci stupiamo se anche nel 2024 facciamo fatica a trovare personale».

Intanto, l’inizio della stagione balneare è alle porte. E con essa si avvicinano i due lunghi ponti festivi. Conclude Andrea: «Ormai ci siamo e speriamo di riuscire a completare l’organico entro il 25 aprile e il 1° maggio. Le dune di sabbia, del resto, hanno già iniziato a rimuoverle e la prossima settimana dobbiamo cominciare a sistemare ombrelloni, sdraio e lettini».

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