Rimini, centri estivi, dal Comune 1,2 milioni per gli iscritti con disabilità

Non solo uno sforzo economico, che il Comune sostiene assieme a Regione e Stato, anche quello per convincere insegnanti e sindacati a tenere aperte le strutture scolastiche d’estate. A Rimini, città dove nei mesi caldi esplode l’attività lavorativa, i centri estivi per i ragazzi dagli zero ai 18 anni sono fondamentali per la conciliazione dei ritmi di vita. E come sottolinea la vicesindaca Chiara Bellini questa mattina in commissione, “in questi anni è stato messo in campo un grosso impegno sia di investimenti economici che di lavoro e studio per fornire un servizio sempre più ampio e innovativo”.
Nei centri estivi la domanda è esplosa a partire dal 2021 e dall’anno scorso è stata sperimentata anche l’apertura dei nidi a luglio con “non poche resistenze da parte del personale e dei sindacati. Ma ha funzionato”. E con l’entrata in funzione dei tre nuovi nidi Peter Pan, Pollicino e Girotondo verrà garantita un’apertura estiva totale, in ambienti più vivibili con l’aria condizionata, mentre al momento si ricorre a “pinguini” e ventilatori. Sono sempre più inoltre, i bimbi disabili che frequentano i centri estivi, l’anno scorso 330 per un investimento di 1,2 milioni di euro. E martedì andrà in giunta la relativa delibera di copertura finanziaria, con una retta abbattuta a circa 250 euro al mese con “molti sforzi”, grazie ai contributi Inps per i bambini sotto i due anni e del Dipartimento delle politiche per la Famiglia del Consiglio dei ministri. Inoltre, con un’altra delibera in giunta martedì, il Comune garantisce un contributo di 150-200 euro per abbattere le rette alle famiglie con Isee sotto i 26.000 euro. È poi in aumento, prosegue Bellini coadiuvata dai dirigenti, il Fondo sociale europeo a 518.000 euro.
Dati alla mano, nel 2024 le domande di contributi a livello di Comune sono state 1.430, 2.200 nel distretto, di cui circa la metà soddisfatte, 828 e 1.382 nel distretto. Per chi rimane fuori ci sono le risorse del Dipartimento delle famiglie. Dunque, tirando le somme, per chi va all’asilo, la tariffa del centro estivo da 500-600 euro viene abbattuta con 327 euro dall’Inps e altri 180 dal Comune per quasi 500 euro; per i bambini e i ragazzi dai tre ai 17 anni, ci sono gli sgravi di 300 euro dalla Regione a cui si aggiungono le risorse del Comune in caso di disabilità. Le strutture aperte a luglio sono 17 e tre fino a ferragosto, mentre quelle date in concessione per i centri estivi sono una ventina, alle quali si aggiunge una trentina di strutture private. Le spese vive per il Comune ammontano a circa 370.000 euro. A preoccupare l’amministrazione resta il continuo incremento delle disabilità certificate, per esempio del 122% dei problemi dello spettro autistico negli ultimi 10 anni. Proprio l’autismo rappresenta il 58% delle disabilità certificate, con circa 600 bambini assistiti a scuola, mentre la disabilità fisica è stata quasi azzerata. Certo, ammette Bellini, “c’è anche un eccesso di zelo nelle certificazioni, perché se alcune famiglie sono restie, altre hanno un eccesso di spinta, sostenuta a volte dalle scuole”. Così gli insegnanti si trovano di fronte composizioni di classe molto più complesse che in passato, tra disabilità, disturbi nell’apprendimento, difficoltà di linguaggio e alfabetizzazione, e famiglie a casa in difficoltà.