Rimini. Cemento per le boe in mare, bambini e anziani feriti

Lo avevano previsto ad inizio stagione i bagnini riminesi. Quando arrivò l’ordinanza “Sicurezza balneare 2024” della Capitaneria di porto: «Con tutte queste boe alla fine qualcuno si ferirà!», commentarono. E così è stato. Diversi turisti, infatti, in questo mese e mezzo, da metà giugno, da quando cioè i circa duecentocinquanta galleggianti di segnalazione pericolo acque alte furono posizionati, a 50 metri dalla riva, ad oggi, si sono feriti in mare. Non gravemente, per fortuna, ma comunque qualche ferita c’è stata. Conferma Mauro Vanni, presidente di Confartigianato imprese demaniali e della Cooperativa bagnini Rimini sud: «Sì ho avuto segnalazioni, da diversi gestori di bagni della zona, che bambini, ma anche anziani, durante la classica salutare camminata in mare sono inciampati sulle corde di ancoraggio o contro gli stessi blocchi di cemento che fungono da base per le boe e si sono feriti. Non gravemente, certo, però qualche ferita alle gambe o alle mani, con ricorso all’infermeria dello stabilimento balneare, se la sono procurata».
I corpi morti
Ultimo caso giovedì pomeriggio, quando una turista, mentre era impegnata nella solita sgambata in acqua, è finita contro una corda di ancoraggio ed è finita in infermeria in un bagno di Rimini sud. «Uno dei tanti casi – commenta Vanni -. Non dimentichiamo che queste corde, ma anche i corpi morti (gli ancoraggi in cemento, ndr), nel tempo, diventano tante piccole tane per crostacei, al punto da formare un blocco unico di conchiglie taglienti».
Obiettivo: modificare
Insomma, previsione confermata. Ma non tutto deve essere valutato in chiave negativa. Perché l’installazione delle boe ha prodotto anche risultati positivi. Sottolinea, infatti, Fabrizio Pagliarani, presidente di Confesercenti balneari: «è normale che qualche incidente possa esserci stato. Con duecento e più segnalatori in acqua diventa anche inevitabile. Però dagli operatori del salvataggio ho avuto solo pareri favorevoli. Perché, posizionandone uno ogni 50 metri, e non ogni 25 metri come previsto nella fase iniziale, il passaggio dei mezzi di soccorso è rimasto agevole. Mentre i bagnanti, vedendo le boe in mare e ascoltando le indicazioni degli operatori di non superare le acque basse sono rimasti entro il limite di sicurezza. Riducendo, di conseguenza, i momenti di pericolo e rischio».
Chiosa, quindi, Pagliarani: «Come per ogni cosa e, soprattutto, per ogni provvedimento ci sono i pro e i contro. Per questa stagione, comunque, è andata così. Per la prossima vedremo di migliorare quei lati che hanno evidenziato qualche piccola criticità. Di concerto, naturalmente, con la Capitaneria di porto».
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