Rimini. Blitz in città dei pataccari dell’A14, truffati un tunisino e una moldava

Rimini

RIMINI. Dall’area di servizio Montefeltro al centro di Rimini. I pataccari cambiano il loro raggio d’azione e pure il loro modus operandi. Anche per loro la “nuova” frontiera è Facebook. Ne sanno qualcosa il 35enne di nazionalità tunisina, e una signora moldava classe ’76, che convinti d’aver fatto l’affare dell’anno, hanno pagato due pietre e una manciata di bustine di zucchero e sale, la bellezza di 1.050 euro. Il cittadino nordafricano il primo ad essere raggirato. Nella denuncia alla polizia, ha raccontato che domenica scorsa, era stato attirato dall’annuncio di una “ragazza” che su Fb metteva in vendita un iPhone e uno smartphone Samsung alla cifra di 700 euro. Dopo un paio post, i due si erano dati appuntamento alla fermata dell’autobus davanti all’ingresso principale dell’ospedale, per il giorno seguente. All’orario prefissato, però, la “ragazza” coi telefoni non si era vista. Per questo l’ha contattata.

Lei ha prontamente risposto scusandosi del contrattempo: gli aveva dato appuntamento lì perchè aveva delle visite da fare. Che si stavano prolungando per questo al suo posto avrebbe mandato il fidanzato. Che puntualmente è arrivato. Piccolo, vestito bene, parlata napoletana, quando l’acquirente gli ha chiesto prova che non fosse merce rubata, gli ha consegnato uno scontrino fiscale per due telefoni al prezzo pieno. Quindi ha spiegato che la fidanzata non era tecnologica e per questo se ne voleva sbarazzare. A questo punto l’acquirente gli ha consegnato 700 euro. Peccato, però, che nei due pacchetti non ci fosse alta tecnologia ma due pietre. In pieno centro, nel pomeriggio, invece, lo scambio zucchero-sale per l’IPhone acquistato, sempre dopo un avviso su Fb, dalla 44enne badante. La descrizione dell’uomo che le ha consegnato il pacco, non corrispondeva a quella del “napoletano”, ma sulla macchina dell’uomo c’erano altre due persone che è riuscita a vedere bene.

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