Rimini. Banda di ladri albanesi alla “sbarra”, arrestati all’estero anche tre latitanti

Rimini
  • 19 luglio 2025

Andranno a processo venti dei componenti della banda di albanesi specializzata nel furto di oro, gioielli e orologi di lusso, che una volta rivenduti nei Balcani fruttavano il denaro da reimpiegare nell’acquisto di droga da spacciare in Riviera.

Imprenditori del crimine che finanziavano lo spaccio attraverso i furti in appartamento, ora ancora detenuti o agli arresti domiciliari con accuse a vario titolo dei reati di rapina, furti in abitazione, traffico, detenzione e spaccio di quantità ingenti di stupefacenti, in particolare cocaina.

A richiedere e ottenere il giudizio immediato nei loro confronti (saltando quindi l’udienza preliminare e passando direttamente al dibattimento) è stato il sostituto procuratore Davide Ercolani. Lo stesso che ha coordinato la vasta operazione denominata “Intuito”, conclusa dai carabinieri di Riccione nel febbraio scorso con una cinquantina di indagati e una serie di misure cautelari emesse dalla gip Raffaella Ceccarelli. Tra i soggetti che finiranno “alla sbarra”, c’è anche il 60enne appuntato scelto dei carabinieri in servizio a Rimini ma originario di Catanzaro, arrestato a febbraio e oggi ancora in carcere in quanto ritenuto il presunto complice della cellula dei “predoni”. Così come la compagna, adesso agli arresti domiciliari.

L’altra novità importante riguarda l’arresto di tre latitanti riconducibili sempre alla banda: un 34enne albanese arrestato in Belgio e, dopo l’estradizione, rinchiuso nel carcere romano di Rebibbia. In manette in Albania anche un 31enne e un 39enne suoi connazionali, per i quali è stata già chiesta l’estradizione. Quest’ultimo deve scontare una pena detentiva di oltre sei anni.

I primi arresti

Una banda di “professionisti specializzati nel fare razzia di abiti di lusso, orologi preziosi e, soprattutto, armi. Il blitz dei carabinieri era però stato attentamente studiato dopo le numerose segnalazioni di furti in abitazione avvenuti negli ultimi due anni tra Rimini e Riccione. E così nel mirino dei militari erano finiti proprio loro, i membri di quella banda composta da un 34enne, un 24enne, un 31enne e un 43enne, tutti di nazionalità albanese e residenti a Rimini. Fermati a gennaio con il pretesto di un controllo stradale, i quattro sono stati sorpresi mentre indossavano ancora gli abiti “da lavoro”. Ormai con le spalle al muro, hanno comunque tentato la fuga, scendendo dall’auto e aggredendo i carabinieri, fratturando la mano a uno dei militari. Dopo averli bloccati, nell’auto sono stati rinvenuti una pistola semi-automatica, oltre 40 orologi di cui alcuni pezzi di particolare valore e capi d’abbigliamento di lusso. Nelle loro abitazioni sono stati recuperati altri oggetti di valore trafugati in precedenti furti, tra cui gioielli con pietre preziose alcuni anche da 20mila euro ciascuno, 50 orologi di lusso e una settantina di borse da donna firmate. Oltre a un panetto di oltre 700 grammi di cocaina da vendere al dettaglio. L’indagine ha permesso alla Procura di procedere con nuovi arresti, fogli di via, divieti di dimora e obblighi di firma.

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