Rimini. Bagnini contro la proroga di un anno alle concessioni della spiaggia, il Tar boccia il ricorso

Rimini
  • 16 marzo 2024

Concessioni demaniali e proroga alla fine dell’anno. Il Tar boccia la richiesta di sospensione chiesta da un gruppo di bagnini e chioschisti sulla base del fatto che il tempo in più è un semplice “atto amministrativo” e quindi non causa alcun danno ai gestori. Il Comune esulta, mentre l’associazione “Mare libero” si chiede come sia possibile aprire le attività estive dato che la proroga non poggia su solide basi giuridiche.

“Sai chi ti saluta? Bolkestein”

La vicenda è trita e ritrita e a raccontarla viene un po’ anche lo sconforto. In ogni caso. L’Europa vieta il rinnovo automatico delle concessioni balneari e nel segno della libera concorrenza la Direttiva Bolkestein impone l’attivazione delle evidenze pubbliche. Negli anni subentrano varie sentenze a vari livelli e la sintesi è più o meno questa: le concessioni sono scadute il 31 dicembre 2023, però il Comune di Rimini ha utilizzato una finestra lasciata aperta dal governo Draghi grazie alla quale le amministrazioni che hanno comunque iniziato il percorso di attivazione dei bandi possono concedere 12 mesi in più (al 31 dicembre di quest’anno). Nel frattempo il governo dovrebbe emanare i cosiddetti decreti attuativi con i vari parametri da inserire nelle gare.

“Dai tempo al tempo”

Appena Palazzo Garampi ha formalizzato la proroga di un anno, una trentina fra gestori di stabilimenti balneari, bar e chioschi si sono rivolti al Tar per chiedere l’annullamento perché, in soldoni, le attività ottenute in concessione hanno via via subito una mutazione da “tempo determinato a tempo indeterminato” e quindi non c’era alcun bisogno di un ulteriore anno. Al di là del tecnicismo giuridico l’obiettivo dei concessionari era quello di fare cadere il castello normativo di sostegno alle evidenze pubbliche.

Qual è quindi la sentenza del Tar? I giudici hanno respinto la domanda cautelare.

Come mai? «Non sussiste allo stato un pregiudizio attuale e concreto, grave e irreparabile a carico dei ricorrenti - recita la sentenza - dal momento che l’atto impugnato è un atto di indirizzo».

“Ride bene chi ride ultimo”

Esulta il Comune. «Diciamo che tutti i nostri atti sono regolari visto che hanno respinto il ricorso anche sotto il profilo del fumus bonis iuri - recita una nota -. Quindi il Tar non ha concesso alcuna sospensiva e si va avanti come da programma».

“Vi aspettavo al varco”

Brinda però anche l’avvocato Roberto Biagini, presidente di “Mare libero”. «A questo punto - commenta - visto che in maniera categorica il Tar ha confermato che la delibera di proroga della giunta è un mero atto di indirizzo e che di conseguenza a questo punto non esiste nessun atto amministrativo che legittimi la proroga al 31 dicembre 2024, qualcuno dovrebbe spiegare con quale titolo i concessionari demaniali possano aprire le loro attività».

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