Rimini, baci, carezze, avances a luci rosse: l’orco stavolta è lo zio acquisito

Rimini

«Perché l’orco il 50% delle volte è in casa». E quell’orco descritto dal pubblico ministero Davide Ercolani che si faceva chiamare zio nonostante con lei non avesse nulla a che fare, ieri, cinque anni dopo la sua denuncia, è stato condannato dal Tribunale di Rimini per violenza sessuale continuata a 2 anni e 9 mesi di reclusione, all’interdizione perpetua da ogni carica relativa ai minori. L’accusa aveva chiesto la condanna a 5 anni.

La genesi

Correva l’anno 2019 quando la vittima, allora 16enne, si libera di quel peso che l’opprimeva già da 12 mesi; lo racconta in parte prima alla psicologa della scuola e poi nei minimi dettagli alla mamma. A cui dice anche di voler denunciare quell’uomo, all’epoca 56enne, di professione commerciante, che con la scusa di farle un massaggio - approfittando dell’assenza nella casa al mare di madre e zia - aveva allungando pesantemente le mani, facendo anche dei commenti allusivi sul suo fondoschiena dopo averle abbassato gli slip. La giovanissima racconta che quella non era stata né la prima né l’ultima volta che lo “zio” si era avvicinato a lei mettendola in imbarazzo e in condizioni di paura.

Un incubo

Già un anno prima durante una vacanza di famiglia, il commerciante si era ritrovato da solo in una casa vicino al mare con l’adolescente e le avrebbe toccato le spalle da sotto la maglietta, spingendosi oltre e accarezzandola. Successivamente, invece, mentre lei era ancora sotto choc e in uno stato di prostrazione per l’approccio dell’adulto nei suoi confronti, l’uomo si era infilato nella sua stanza da letto ed era stato respinto. Infine, un bacio sul collo, poco innocente, durante una riunione di famiglia era stata la goccia capace di fare traboccare il vaso. Le indagini dei carabinieri avevano confermato le accuse che l’uomo ha sempre respinto dicendo di non sapersi spiegare perché la nipote della compagna avesse raccontato quelle falsità. La ragazza ieri ha manifestato tutta la sua soddisfazione per l’esito del processo al legale con cui si è costituita parte civile, l’avvocato Nicoletta Gagliani. Lo zio è stato difeso dall’avvocato Elisa Faenza. La motivazione della sentenza letta dalla presidente del collegio, il giudice Fiorella Casadei, sarà depositata entro 30 giorni.

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