Rimini. Ausl in carcere: "Rischio sanitario per i detenuti"

Rimini

«Riscontrate condizioni igieniche molto scadenti, con rischio sanitario per i detenuti». E ancora: «Le criticità si ritengono non risolvibili con interventi di ordinaria manutenzione». Si tratta di un passaggio della relazione fatta dall’Ausl Romagna dopo l’ultima visita fatta al carcere dei Casetti, in cui la situazione emersa è decisamente allarmante. Tanto che ancora una volta, nella giornata di oggi, alle 10, è previsto un nuovo sopralluogo che vedrà assieme i rappresentanti del Partito radicale, quelli della Camera penale di Rimini e dell’amministrazione comunale, con il sindaco Jamil Sadegholvaad, e la vice Chiara Bellini.

Prima sezione fatiscente

Ad accendere i riflettori sulle condizioni in cui versano i detenuti è Ivan Innocenti, del Consiglio generale dei Radicali che fa un’analisi dettagliata: «Nella prima sezione presenti 37 detenuti per 23 posti previsti: la condizione della struttura è risultata ammalorata e insana denotando un degrado molto avanzato dei locali di detenzione e degli impianti». Inoltre «le celle sono prive di docce e la cucina è nello stesso angusto spazio in cui si trovano a defecare le persone detenute». Per quanto riguarda le docce comuni «sono in un locale fatiscente e consunto e 3 delle 5 presenti risultano guaste e non funzionanti; viene poi segnalata la continua presenza di scarafaggi e l'unico frigorifero presente nel corridoio della sezione è in condizioni di funzionamento precari».

Garante da nominare

Tra gli obiettivi prefissati c’è una «ordinanza sulla situazione carceraria e soluzione delle problematiche». Inoltre si richiede «una nomina garante delle persone private delle libertà del comune di Rimini», e anche il «rinnovo della convenzione per le esecuzioni delle pene alternative, oltre a rendere operativo l’istituto Consiglio di aiuto sociale». L’ultima visita fatta in agosto aveva fatto emergere, ancora una volta delle «condizioni inumane nelle zone in condizioni peggiori». E come ha sottolineato il presidente della Camera penale di Rimini, Alessandro Sarti, «il modello di esecuzione della pena va profondamente riformato», visto che più della metà dei carcerati è di origine straniera, i tossicodipendenti rappresentano oltre il 40 per cento del totale. L’avvocato, che oggi sarà presente al sopralluogo, ha ribadito: «Pagano sempre gli stessi, ci sono perfino malati psichici per i quali non è stata trovata adeguata collocazione».

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