Rimini, arrivano altre nuove casine dell’acqua, risparmio per l’ambiente e per il portafoglio

Rimini
  • 03 dicembre 2024

RIMINI. Via libera dalla giunta comunale alla predisposizione di nuove case dell’acqua alla Gaiofana (via Freud), alle Celle (incrocio via Emilia-via Piante) e nel quartiere INA Casa (Largo Bordoni). Nuove ‘sorgenti’ per la promozione dell’acqua della rete idrica comunale, che si aggiungeranno alle 10 già presenti sul territorio.

Dai report forniti dagli uffici di Adriatica Acque srl, gestore del servizio, risulta che sono oltre 24 milioni (24.158.883) i litri di acqua erogati complessivamente dalle 10 casine, nel periodo che va dal 2011 fino al 31 ottobre scorso. Di questi circa 17,7 milioni sono riferiti ai litri di acqua naturale e circa 6,4 milioni ai litri di acqua gassata.

Come informa il Comune in una nota, insieme «equivalgono a oltre 16 milioni di bottiglie PET da 1,5 litri risparmiate, che corrispondono a: più di 644 mila kg di PET in meno da smaltire; oltre 1,4 milioni di kg di CO2; circa 1,2 milioni di litri di petrolio non consumati per la produzione della PET; circa 257 mila litri di carburante non consumati per il trasporto (ovvero 1,4 milioni di kg di CO2); 20.132 cassonetti in meno. E un risparmio per i cittadini di circa 4,5 milioni di euro per l’acquisto di acqua minerale».

La storia

Le case dell’acqua sono state realizzate, a partire dal 2011 ad oggi, in maniera graduale. La prima installazione risale infatti al 2011, in via Roma; poi 2 nel 2013, nelle vie Euterpe e Bidente; 4 nel 2016, a Santa Giustina, Miramare, Viserba e via Lagomaggio; una nel 2022 in via Coriano (Stazione di servizio Fortech) e 2 nel 2023 a Torre Pedrera e via Marecchiese. Tutte molto usate dai cittadini residenti, anche con picchi di consumo elevati, come nel caso della casina di Miramare, che ha un consumo medio giornaliero di 635 litri al giorno, oppure quelle delle vie Euterpe e Bidente, che registrano rispettivamente 573 e 532 litri di acqua prelevati ogni giorno.

Le tre nuove installazioni - Gaiofana, Celle e Largo Bordoni - in questa prima fase di predisposizione avranno un costo di circa 27 mila euro e saranno affidate ad Anthea come stazione appaltante. Successivamente, con un atto separato, si procederà all’acquisto e alla predisposizione delle casine da parte di Adriatica Acque srl, gestore del servizio.

Il Comune di Rimini porta avanti questo progetto in collaborazione con Romagna Acque Società delle Fonti S.p.A., Adriatica Acque srl e grazie al finanziamento di ATERSIR e Regione Emilia-Romagna per la concessione di contributi a fondo perduto. Le tre nuove casine dell’acqua saranno attivate nei primi mesi del 2025.

La strategia del Comune

«Le sorgenti urbane a chilometro zero rappresentano un importante passo avanti nella salvaguardia dell’ambiente – sottolinea l’assessora all’Ambiente Anna Montini. – Negli anni, queste strutture si sono rivelate uno stimolo concreto per promuovere comportamenti virtuosi volti alla tutela di una risorsa primaria come l’acqua. Dal 2011, anno della prima installazione in via Roma, le ‘Case dell’Acqua’ hanno dato un significativo contributo ambientale al nostro territorio. Per questo motivo, intendiamo proseguire con politiche che promuovano la sostenibilità ambientale e valorizzino l’utilizzo dell’acqua pubblica attraverso l’installazione di tre nuove sorgenti urbane. I dati relativi ai consumi e ai risparmi ambientali ottenuti finora confermano la validità di questa scelta, contribuendo a rendere sempre più capillare la presenza di queste strutture. Si tratta di azioni concrete che, oltre a incentivare la partecipazione attiva dei cittadini, favoriscono la riduzione dei rifiuti, dell’inquinamento legato alla produzione e allo smaltimento della plastica, e delle emissioni derivanti dal trasporto dell’acqua minerale nei canali distributivi».

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