MILANO. La zona di Rimini è stata premiata come migliore area vitivinicola per l’edizione 2026 della Guida dell’Espresso. Il premio è stato assegnato oggi a Milano al teatro Arcimboldi. Sandro Santini, rappresentante del gruppo di produttori Rimini Doc e presidente della Strada dei vini e dei sapori dei Colli di Rimini, ha ricevuto il premio dalle mani del romagnolo Luca Gardini, top player degli esperti vinicoli nazionali, uno dei più quotati assaggiatori a livello mondiale.
«Rimini e la sua enologia», spiega in un comunicato la Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Rimini, «culmina un lavoro iniziato da 16 produttori visionari in pieno periodo covid, era il 7 aprile 2021, che hanno fatto gruppo per comunicare il territorio e non il singolo vino scegliendo la rebola, vino derivato dl vitigno grechetto gentile ma presente solo a Rimini, come veicolo iconico del territorio riminese. Da quei tempi perigliosi fatti di chiusure e resilienza di strada ne è stata fatta, il vino riminese ha conquistato la presenza nelle carte della riviera dove paradossalmente
era assente, si è imposto a livello nazionale affrontando con le sue aziende più intraprendenti i mari perigliosi dei mercati esteri».
«Finalmente è stato ribaltato il detto nessuno è profeta in patria perché qualcuno lo è diventato», dice Sandro Santini anima della Rimini DOC. «Con il progetto RiminiRebola e Rimini DOC abbiamo sdoganato il vino riminese facendo diventare il territorio dell’entroterra parte dell’offerta turistica della riviera riminese e i nostri vini veri e propri souvenir liquidi. Con il vino riminese ti porti a casa il sapore della tua vacanza e la voglia di ritornare sulla riviera»
I produttori che aderiscono al progetto hanno affrontato percorsi di confronto e di qualità che hanno portato a un innalzamento generale degli standard vinicoli e hanno creato una percezione positiva dei prodotti. I numeri dei progetti RiminiRebola e Rimini DOC sono in crescita, + 28,62% le bottiglie Rimini DOC negli ultimi 2 anni, + 75,95% le bottiglie di rebola negli ultimi 2 anni.
«Dietro a questa edizione 2026», spiegano dalla Guida, «c’è un viaggio lungo 60.000 chilometri, che ha portato Luca Gardini, curatore delle Guide, e tutti gli ispettori a degustare 1.500 vini, visitare 1.200 ristoranti e assaggiare più di 5.000 piatti. Un percorso costruito attraverso migliaia di mail e telefonate e una presenza capillare in tutte le 20 regioni italiane. Più di 1.000 persone, tra cui ispettori, curatori, redattori, grafici, fotografi, incontrate lungo il viaggio su e giù per l’Italia, testimoniano la solidità di un racconto che ogni anno ridisegna la mappa enogastronomica
del Paese».