Rimini. Archiviato il caso di Valeria Bartolucci, nessuno stalking a Manuela Bianchi

Rimini

E’ stata disposta l’archiviazione per Valeria Bartolucci, moglie di Louis Dassilva - in carcere per l’omicidio di Pierina Paganelli -, accusata di stalking dalla ex amica (oltre che ex amante del marito) Manuela Bianchi.

Recentemente, la giudice per le indagini preliminari Raffaella Ceccarelli ha infatti messo la parola fine alla “querelle” tra le due donne, iniziata a livello giudiziario nel luglio del 2024, quando la Bianchi ha denunciato la vicina di casa accusandola di averla perseguitata con messaggi infamanti su Whatsapp, ma anche vergando ingiuriose scritte sui muri nei pressi del condominio di via Del ciclamino, oltre che di averla aggredita, tirandole anche i capelli, davanti ai giornalisti assiepati tra i palazzi del centro abitato del Villaggio San Martino. Un’archiviazione che arriva dopo quella già chiesta dal pubblico ministero Luca Bertuzzi, che non aveva ravvisato nel comportamento della Bartolucci gli estremi configuranti la fattispecie di reato, e dopo il rifiuto iniziale della gip di emettere alcun tipo di misura cautelare nei confronti della moglie dell’uomo in carcere da ormai un anno e mezzo per l’omicidio della 78enne Testimone di Geova.

A nulla infatti è valsa l’opposizione all’archiviazione chiesta dall’avvocata Nunzia Barzan, che assiste la Bianchi, rigettata integralmente dalla gip.

Le motivazioni

Le ragioni che hanno spinto la giudice riminese a non avviare un procedimento penale nei confronti della donna sono sostanzialmente ancorate nella non pericolosità della stessa e nel pesante stress psicologico vissuto dalla Bartolucci in seguito alla rivelazione della relazione extraconiugale tra il marito e quella che credeva una grande amica davanti all’Italia intera. Choc che giustificherebbe il comportamento “sopra le righe” tenuto dalla moglie di Dassilva in alcune occasioni, come la nota aggressione davanti alle telecamere. «Dinanzi al carattere scomposto e plateale degli atteggiamenti avuti dalla Bartolucci manifestati in una fase di choc fisiologico per la sua vita» ha rileva infatti la giudice, sottolineando poi che «non ha fatto seguito alcun episodio successivo che potrebbe suggerire un intento persecutorio così come ipotizzato dalla difesa della Bianchi». Ai comportamenti noti, infatti, non hanno fatto seguito altri, spingendo la giudice a non riconoscere Valeria come persona pericolosa per l’incolumità di Manuela, che, come rileva la gip, non aveva cambiato le sue abitudini di vita a causa delle ipotetiche minacce o persecuzioni della Bartolucci, continuando anche la relazione con Dassilva.

I commenti

«La difesa della signora Bartolucci - fa sapere l’avvocato Chiara Rinaldi - prende atto con soddisfazioni dell’archiviazione e, soprattutto, dell’articolata, quanto esaustiva motivazione alla base del predetto provvedimento e continuerà a tutelare la propria assistita, in ogni competente sede, qualora si continui ad accusarla, falsamente, di condotte gravissime».

Dal versante opposto, l’avvocata Barzan, che assiste Manuela Bianchi insieme al criminalista Davide Barzan da quando sono scattate le indagini dopo l’assassinio del 3 ottobre 2023, rammenta come «Valeria Bartolucci sia stata raggiunta dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari per i reati di minacce aggravate, diffamazione aggravata e percosse, questi ultimi iscritti in fascicolo separato. Per quanto riguarda invece lo stalking - conclude - pur non condividendo l’archiviazione, se ne prende atto in conformità alla decisione del gip, il quale, peraltro, aveva già rigettato la richiesta del pubblico ministero volta all’applicazione di una misura cautelare nei confronti della medesima Bartolucci».

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