Rimini, anziana sotto sfratto colpita da malore: “Niente Rsa, vuole una casa da pagare”

Rimini

Sotto sfratto, 93enne colpita da malore: «Aiutateci». Ancora pochi giorni e l’ufficiale giudiziario darà corso allo sfratto richiesto dai proprietari dell’alloggio dove vivono da 24 anni. Due pensionate, la quasi centenaria Franca Laganga e la figlia 73enne Ivana Perversi, rischiano di finire in strada. È proprio quest’ultima a lanciare un appello che da San Giuliano suona come un ultimatum. «Abbiamo trascorso la vita – racconta la donna - a lavorare in hotel e alberghi contribuendo così a far decollare il turismo di Rimini dove ci siamo trasferite 27 anni fa da Milano». Sempre contente di fare del loro meglio, aiutando tutti, ora chiedono un po’ di sostegno al prossimo. «Non voglio elemosina né una casa gratis, - chiarisce Ivana - l’ho ripetuto sino allo sfinimento anche agli assistenti sociali. Non siamo mai state morose e continuiamo a pagare regolarmente un affitto da 580 euro al mese. Cerchiamo una casa modesta, con due camere da letto, prima di essere messe alla porta da questi spazi, di recente definiti inagibili». Il peggio è arrivato l’ultima domenica di marzo quando si è sentita male sua madre, incapace all’improvviso di esprimersi e stordita da una pressione salita alle stelle. Ivana ha subito allertato la dottoressa di famiglia che a sua volta ha chiamato l’ambulanza. Una diagnosi che non è stata un fulmine a ciel sereno, secondo la figlia, «viste le preoccupazioni a cui è sottoposta una 93enne che fa già i conti con gli acciacchi dell’età».

Quale futuro?

Al ritorno a casa dopo una settimana, l’ansia era ancora palpabile mentre rifiutavano la proposta dei servizi sociali. «Non intendo relegare mia madre, a cui risulta compromessa la parte destra del corpo, in una casa per anziani – taglia corto la 73enne – l’assisterò io sino alla fine, chiedo solo un briciolo di dignità. Mancano pochi giorni allo sfratto e tutte le porte restano chiuse». Impossibile ottenere una casa popolare, dice, perché il loro Isee di 22mila euro supera, seppur di poco, la soglia prevista di 17.400 euro. Quanto ai pochi affitti annuali disponibili in città pretendono l’anticipo di uno o addirittura due anni di affitto. Una richiesta esosa a fronte di 2mila euro di pensione in due, con l’ultima bolletta del gas schizzata a 500, senza dimenticare le tante medicine da pagare. «Mia madre ha bisogno di serenità e invece lo sfratto è il primo pensiero del mattino e l’ultimo della sera», conclude Ivana. Quanto all’amministrazione comunale, segnala che la situazione è monitorata e seguita con attenzione sin dall’insorgere della problematica.

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