Rimini, aggredisce i carabinieri «Se vengo trattenuta perdo la testa»

Rimini

RIMINI. Ha una difficile situazione familiare alle spalle la ragazza di 23 anni finita in manette con l’accusa di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. «Ho compreso il mio errore, avevo bevuto un po’ ed ero arrabbiata perché il mio fidanzato ci aveva provato con la migliore amica. Quando uno dei carabinieri ha provato a trattenermi per calmarmi, ho perso la testa: non sopporto che qualcuno mi tocchi quando sono nervosa, mi riaffiora il ricordo di quando venivo picchiata da piccola e reagisco con violenza». Il giudice ieri mattina ha convalidato l’arresto e disposto che la giovane resti in carcere a Forlì, in attesa del processo fissato per il prossimo 25 febbraio, lo stretto necessario prima di trovarle una rapida collocazione in una comunità per un percorso terapeutico di recupero.

L’avvocato difensore Pasquale Delli Paoli si è già messo alla ricerca di una collocazione. I carabinieri nei giorni scorsi erano intervenuti in un bar di Rimini mentre lei litigava furiosamente con il ragazzo all’interno di un bar di Rimini.
I militari del radiomobile avevano cercato di calmarla, ma lei non aveva preso bene l’“intrusione” dei carabinieri in quella che lei riteneva una faccenda personale. Si è scagliata contro di loro ferendone uno (sette giorni di prognosi) e graffiando l’altro. Arrestata per resistenza, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, era stata accompagnata in ospedale perché in preda a una crisi di nervi.

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