Rimini. Affitti brevi, nel business ci finiscono anche capannoni e case popolari

Nel business degli affitti brevi ci finisce di tutto: capannoni industriali e perfino case popolari. Con i soliti furbetti a farla da padrone. Finché non partono i controlli del Comune. Dai quali è emerso che alcuni riminesi hanno utilizzato per locazioni turistiche le proprie case popolari, facenti parte del Peep. Mentre altri avevano addirittura messo sul mercato degli affitti brevi due capanni artigianali, naturalmente senza requisiti o, addirittura, con abusi edilizi.
Prime verifiche
In queste prime settimane di attività condotta dalla task force voluta dall’amministrazione comunale per gestire le storture connesse alla diffusione degli affitti brevi «sono spuntate fuori 25 posizioni anomale, 9 delle quali risultate però regolari, mentre 12 da sottoporre a provvedimenti introdotti dallo Statuto del contribuente, i cosiddetti “schemi d’atto” che prevedono l’invio di una comunicazione al cittadino in merito alle irregolarità contestate».
Controlli intensificati del Comune