Al lavoro per indicare le zone dove applicare gli affitti brevi. La rivoluzione sulle locazioni per cercare di attenuare gli effetti collaterali dell’emergenza casa sta iniziando anche a Rimini. Già perché l’Emilia-Romagna l’altro giorno ha introdotto la sua legge sugli affitti brevi: una norma che introduce una disciplina organica a livello regionale, fissando un potenziale “rettangolo di gioco” comune a tutti per orientarsi in maniera omogenea in un ambito complesso e di grande impatto tanto sulle politiche abitative, quanto sulle dinamiche turistiche. A Rimini, agli uffici comunali, risultavano a fine estate 990 appartamenti ammobiliati ad uso turistico più 64 b&b. A questi si aggiungono gli immobili gestiti in forma imprenditoriale: 133 case e appartamenti vacanze e 35 affittacamere.
Il nuovo strumento
L’assessora all’Urbanistica, Valentina Ridolfi, spiega che «in questo senso la possibilità data ai Comuni di introdurre nei propri piani urbanistici una nuova destinazione d’uso (“locazione breve”) nella categoria turistico-ricettiva fissa un primo paletto. L’aspetto più rilevante del nuovo strumento però sta nella sua flessibilità e nel riconoscere cioè le specificità dei diversi territori dando modo ai Comuni di intervenire per leggere al meglio le proprie esigenze». Infatti, continua l’esponente di giunta, «in base alla norma, i Comuni hanno la facoltà di individuare le aree del proprio territorio in cui ammettere la locazione breve attraverso apposita variante urbanistica. Si tratta, quindi, non di un obbligo bensì di una possibilità che ciascuna amministrazione valuterà in autonomia. In tal senso, il Comune di Rimini stabilirà prossimamente come recepire le previsioni della legge regionale individuando le aree ammissibili o meno per gli affitti brevi e dandone opportuna comunicazione agli operatori e alla cittadinanza».
La norma regionale arriva nei giorni in cui il Governo si appresta ad intervenire sul tema degli affitti brevi con la Legge di Bilancio ancora in divenire, e rappresenta, continua Ridolfi. «Un supporto importante per il lavoro che come Amministrazione stiamo portando avanti sulla variante al Regolamento Urbanistico Edilizio relativa alle destinazioni d’uso che verrà adottata nella prossima primavera». La variante al Rue, precisa infatti l’assessora, «amplierà contestualmente le possibili destinazioni ricettive rispetto a quelle previste ad oggi, introducendo ad esempio il Condhotel e le Residenze turistico alberghiere in tutte le loro possibili declinazioni, staff-houses, student hotels, concept hotels, e diverrà parte della strategia e della disciplina per la città turistica nell’ambito del Piano Urbanistico Generale con l’obiettivo di dare un nuovo significativo impulso allo sviluppo del settore turistico ricettivo, creando le condizioni per una sua sostanziale riqualificazione sia fisica che imprenditoriale».