Rimini. Addio Soraya, storica ristoratrice

Rimini

Rimini dice addio alla storica ristoratrice Laura Calderoni, soprannominata da tutti “Soraya”. Il regista Federico Fellini, l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, ma anche la cantante Ornella Vanoni. Solo soltanto alcuni dei clienti famosi che hanno apprezzato le pietanze preparate da Laura Calderoni venuta a mancare, martedì scorso, all’età di 96 anni. Una lista di celebrità del mondo dello spettacolo e della cultura a cui vanno aggiunti anche i nomi di artisti come Patty Pravo, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, Nicola e Vittoria Sanese oltre al pittore Della Bartola e l’avvocato Veniero Accreman. La città di Rimini, sottolinea chi ha conosciuto questa imprenditrice, perde una pilastro della propria storia legata alla ristorazione e alla tradizione più antica dei “pescivendoli riminesi”. Donna carismatica e di grande capacità comunicativa, Laura ha contribuito in maniera importante alla valorizzazione del territorio di San Giuliano Mare, e in particolare del quartiere noto come “barafonda”. L’apertura del ristorante “Laura” negli anni Sessanta seguito alla fine degli anni Settanta dall’inaugurazione del ristorante “Belvedere”, sul molo di Rimini, le hanno permesso di dimostrare tutta la sua capacità imprenditoriale. Da giovanissima, con lungimiranza e grande coraggio, aprì un negozio nella vecchia Pescheria, nel cuore del centro storico di Rimini, che da subito diventò punto di riferimento e di distribuzione per i vari ristoranti di Rimini e dintorni, ottenendo il rispetto di tutti gli operatori del settore ittico.

Pioniera del turismo

Soprannominata “Soraya” per la sua bellezza, paragonabile a quello della consorte dello Sciá di Persia, era la regina indiscussa del Mercato ittico di Rimini. Una lunga carriera, la sua, in cui non sono mancati riconoscimenti. Nel 1981 è stata insignita dell’ambito premio Pioniere del Turismo conferito dall’Azienda di Soggiorno di Rimini con una cerimonia alla presenza delle autorità cittadine. «Tanti», conclude il nipote Mattia, «ricorderanno Laura con affetto e gratitudine». Il suo cavallo di battaglia oltre «al sorriso era il risotto alle vongole che ha conquistato più di una generazione». Convolata a nozze con Corrado Bisacchi negli anni difficili del dopoguerra, nel luglio del 1947, è rimasta vedova nel 2015. Un matrimonio, il suo, allietato da cinque figli, sette nipoti e altrettanti bisnipoti. A caratterizzare questa figura vulcanica era la capacità di trovare sempre la frase giusta per tutti, accompagnata dal calore tipico dell’ospitalità romagnola. Quanto alle passioni che il poco tempo libero le concedeva, il nipote Mattia ricorda «la cura per la sua casa e il giardino». Il funerale si terrà stamattina alle ore 10 presso la chiesa di San Giuseppe al Porto di Rimini.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui