Rimini. Addio a Elio Tosi, l'inventore del mito Embassy

Rimini

Rimini dice addio a Elio Tosi, storico patròn dell’Embassy, pioniere della ristorazione e del mondo della notte. È morto a causa delle complicazioni dovute a un ictus che lo aveva colpito una decina di giorni fa, mentre seguiva una partita dell’Inter sua squadra del cuore. Tosi, nato a Riccione il 28 agosto 1930, se n’è andato giovedì: aveva 90 anni. Il suo nome e la sua vita sono indissolubilmente legati alla Rimini by-night di cui concorre a creare il mito. Il locale di Marina Centro era un punto di riferimento non solo della Riviera ma di tutta Italia: lì hanno cantato Fred Buscaglione e Mina. Lì sono passati ospiti di livello assoluto come Federico Fellini e l’avvocato Agnelli.

Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, descrive Tosi come «un galantuomo, una grande persona» ma soprattutto uno che «ha dato l’esempio». Per questo nel 2018 ha voluto consegnargli il Sigismondo d’Oro, il premio riservato ai riminesi che, con opere e lavoro, hanno onorato la città. Il segno distintivo di Tosi, al di là delle indubbie capacità di imprenditore, era l’eleganza: sempre impeccabile. E poi la stretta di mano che gli amici descrivono come una morsa di acciaio: «Dopo la prima volta, non gliela davi più».

Tosi inizia a lavorare all’Embassy nel 1953 come barista. Il locale all’epoca era aperto solo in estate, una tavola calda con 16 posti e american bar esterno. Dal ’54 diventa il barman del locale da ballo fino al 1965. In quell’anno i proprietari dell’Embassy acquisiscono la gestione del Paradiso e scelgono Tosi come direttore. Ma nel 1968 Elio torna da dove era partito e con l’amata moglie Maria, da tutti chiamata Rita, prende in gestione bar e tavola calda.

La storia del locale la racconta Tosi stesso in un’intervista rilasciata anni fa al Corriere Romagna. «Il ristorante decollò nel ’68 e fu anche il primo locale di Marina centro a restare aperto tutto l’anno. Ma da qualche tempo prima l’Embassy era diventato un punto di riferimento, al pari della Capannina a Forte dei Marmi e del Savioli a Riccione».

Una vita costellata di aneddoti e clienti vip: «Quanti ne ho visti passare! Hanno cantato da noi Fred Buscaglione e Ornella Vanoni ma anche Nilla Pizzi che aveva appena vinto il Festival. Poi Domenico Modugno, Harry Salvador, Mike Bongiorno, Nicky Lauda e, in tempi più recenti, Carlo Verdone e Renato Zero… Alle sfilate di moda veniva a presentare Nunzio Filogamo: nel 1955 abbiamo ospitato la finalissima di Miss Italia vinta da Brunella Tocci. Il più simpatico però era Bramieri. Veniva a mangiare da noi anche se faceva una serata a Pescara: raccontava le barzellette e me ne rubava un po’. Quando chiamava per prenotare, il personale che doveva staccare alle 2 rimaneva fino alle 4 per ridere con lui». Fra i grandi nomi di casa all’Embassy c’erano Mina e Celentano che «passavano dalla cambusa per non essere assaliti da migliaia di fan». Fellini, invece, aveva un tavolo fisso, spesso accompagnato da Giulietta Masina.

«Eravamo precisissimi, sempre in giacca e cravatta – raccontava Tosi –. Una sera arrivò Gianni Agnelli in pantalone bianco e pullover sopra la camicia e quando ci vide tutti vestiti così, tornò in albergo e si ripresentò in giacca. Era un signore, gran classe, veniva spesso al Bar Americano a bere champagne e pasteggiare a tartine con Buscaglione e Fatima Robinson».

E poi Mina. «Prima di una serata da tutto esaurito voleva mangiare piada e salsiccia in campagna. La portai da Ro’ e Bunì a Villa Verucchio, ma fece indigestione e non riuscì a cantare: che caos per rimborsare i turisti che ripartivano». E Fellini: «Federico era un grandissimo amico, arrivava tardi e voleva cenare con me e mia moglie». Gerardo Filiberto Dasi, patròn del Premio internazionale Pio Manzù «una volta mi fece organizzare una cena con 12 capi di Stato a Villa Des Verges». Ma anche Craxi: «In occasione del maxi convegno a Rimini, volle me e mia moglie dieci giorni in villa a Covignano».

L’Embassy ha chiuso i battenti nel 2007. Nel frattempo Tosi aveva già trasmesso l’eredità di quel lavoro ai figli Marco, Francesco e Anna. Il funerale si terrà domani, alle 10, alla chiesa di San Girolamo a Marina centro.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui