Rimini. Abusò di una minorenne nel parco: la Procura chiede sei anni di carcere

Rimini
  • 14 dicembre 2025

RIMINI. Sei anni di reclusione. È quanto richiesto, al termine della requisitoria, dal pm Luca Bertuzzi nei confronti di un 22enne afghano campione di arti marziali, a processo con l’accusa di violenza sessuale su una ragazza brasiliana minorenne. Il collegio penale, presieduto dalla giudice Adriana Cosenza, ha poi rinviato all’udienza di metà marzo per la sentenza.

I fatti risalgono all’agosto del 2021, quando i due si erano dati appuntamento in centro per trascorrere insieme il pomeriggio. La loro amicizia era nata in stazione. Entrambi, infatti, erano pendolari: lei per motivi di studio, lui invece di lavoro. Secondo la Procura, il giovane, da poco maggiorenne e difeso nel procedimento dall’avvocato Gianluca Tencati, avrebbe portato la ragazza, all’epoca 15enne, in una zona appartata nel parco Marecchia a breve distanza dal ponte di Tiberio. Arrivati dietro ad una casetta dell’acqua in disuso, avrebbe inziato a baciarla e toccarla in più parti del corpo fino a slacciarsi i pantaloni. Al rifiuto della ragazza che gli chiedeva cosa stesse facendo, lui l’avrebbe messa di schiena, schiacciandole il viso contro la parete del casotto abbandonato, abbassandole i pantaloni e gli slip per poi consumare in poco tempo il rapporto sessuale. Nonostante la ragazza, immobilizzata dalla paura, lo avesse pregato più volte di smettere e avesse anche cercato di allontanarlo.

La denuncia però non scattò immediatamente. Anzi, dopo quell’episodio, la loro frequentazione continuò ancora per diverso tempo. Del caso la Procura iniziò ad interessarsene solo dopo la segnalazione fatta dalle assistenti sociali che già seguivano la 15enne per problematiche interne alla sua famiglia. Da lì la denuncia ai carabinieri e l’apertura del fascicolo da parte del sostituto procuratore Luca Bertuzzi, che culminarono con il rinvio a giudizio del giovane come disposto dal gup Vinicio Cantarini. Durante l’inchiesta, in incidente probatorio, la vittima confermò integralmente tutte le accuse, mentre il ragazzo ha sempre sostenuto che il rapporto sessuale consumato fosse consenziente.

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