Riccione. Il Metromare ancora senza un percorso. Il presidente di Pmr, Giannini: “Tracciato ideale accanto alla ferrovia”

«Per ottenere i fondi necessari alla realizzazione del tratto di Metromare Riccione-Cattolica assume un ruolo importante, se non prioritario, l’aspetto del rapporto costi-benefici. Che rende il tracciato parallelo alla ferrovia come il più indicato». Stefano Giannini, presidente di Patrimonio mobilità Rimini (Pmr), società proprietaria delle reti e delle infrastrutture del trasporto pubblico locale, nel confermare il rispetto dei tempi previsti dal bando ministeriale («Presenteremo la domanda entro il 31 gennaio 2025»), spiega anche che «insieme al progetto di fattibilità saranno allegati due-tre ipotesi di tracciato sulle quali potranno correre i bus elettrici». «Tanto – sottolinea Giannini - il percorso potrà essere cambiato in corso d’opera, anche dopo aver ottenuto i circa 50 milioni di finanziamento statale necessari per i lavori. Proprio come accaduto col tratto Rimini stazione-Rimini fiera».
In quel caso, infatti, l’opera, inizialmente progettata seguendo un tracciato pressoché cittadino, che avrebbe costeggiato via Matteotti e via Emilia fino alla Fiera, «è stata deviata su un percorso parallelo alla linea ferroviaria, che, anche se ci ha obbligati ad espropriare qualche terreno con delle abitazioni presenti – precisa il presidente di Pmr-, è risultato, comunque, il meno impattante per la città».
L’incontro previsto
E’ per questo che a giorni il vertice di Patrimonio mobilità si confronterà con l’amministrazione comunale di Riccione, il soggetto più interessato a ridurre al minimo l’impatto del metromare con la città e, di conseguenza, con aree a forte sviluppo urbanistico. «Lunedì incontrerò l’assessore all’Urbanistica Andruccioli – puntualizza Giannini – per parlare del Metromare e per verificare eventuali progettualità d’interesse comunale che insistono su determinate zone che potrebbero essere attraversate dal tracciato». In una parola le proprietà Ceschina, che ricadendo su un’area successiva al campo di calcio Asar verrebbero interessate dal progetto metromare. Mentre il Comune di Riccione le potrebbe destinare per altre finalità urbanistiche. Che, proprio ieri, l’avvocato degli eredi Ceschina, Cinzia Giugno, ha ricordato: «Stiamo trattando con la dirigente del Comune di Riccione un progetto che non è connesso al Metromare, ma che riguarda iniziative di sviluppo su specifiche aree di nostra proprietà, per la realizzazione di qualcosa di importante per la città: strano quindi che si prendano decisioni a prescindere da noi». Stupore misto a fastidio che ha spinto l’avvocato a minacciare ricorsi legali «se saranno effettuati degli espropri per la definizione del tracciato, senza averci prima incontrato o interpellato».
le domande da presentare
L’obiettivo del Metromare dovrebbe essere non impattare con la città: «Inizialmente era stato individuata via Vespucci come ipotetico tracciato – osserva il presidente di Pmr –, idea poi accantonata per le ripercussioni che avrebbe avuto su determinate zone abitate cittadine». Tuttavia, in considerazione dell’aspetto prioritario del rapporto costi-benefici, la domanda che la società pubblica recapiterà al ministero dei Trasporti «conterrà alcuni tracciati il meno impattanti per Riccione ma, comunque, efficaci da un punto di vista economico e del trasporto pubblico locale». «Faccio notare – conclude Giannini – che, nel 2021, la domanda per ottenete il finanziamento statale, mi sembra per 41 milioni di euro, venne rigettata con la motivazione “poco funzionale”, poiché come percorso venne indicata l’area di via Torino».