Riccione, forse una batteria o una bombola all’origine dell’esplosione all’inceneritore che ha ferito tre operai

Rimini

Un paio di fortissime esplosioni e poi una colonna di fumo nera che si è innalzata in corrispondenza dell’inceneritore di Coriano. Un improvviso boato intorno alle 16 di lunedì 23 gennaio 2024 ha squarciato il pomeriggio a Sant’Andrea in Besanigo, dove un nastro trasportatore all’interno del termovalorizzatore è andato a fuoco a causa dell’esplosione di un rifiuto che non avrebbe dovuto trovarsi sulla linea dedicata all’indifferenziata, nell’impianto gestito da Herambiente. Lo scoppio e poi le fiamme, che hanno investito tre operai: uno di questi, un 29enne italiano, è in gravi condizioni a causa delle ustioni provocate dal fuoco. Il giovane è stato fatto salire a bordo dell’elicottero che lo ha condotto all’ospedale Bufalini di Cesena, dove è ricoverato nel reparto Grandi ustionati, a quanto si apprende fuori pericolo di vita. Gli altri due operatori (uno straniero e uno italiano), sono in condizioni meno serie e per loro è stato disposto il trasporto nei nosocomi di Rimini e Riccione. Tutti e tre i lavoratori che prestavano servizio nel termovalorizzatore di Raibano, precisano da Hera, «sono dipendenti di una ditta esterna».

Sono in corso le indagini interne per verificare da dove provenisse e perché quel rifiuto “estraneo” si trovasse sul nastro trasportatore dei materiali destinati all’indifferenziata.

E’ probabile che nelle prossime ore la Procura apra un fascicolo per indagare su eventuali responsabilità in merito all’accaduto. Secondo le prime ricostruzioni, pare che a innescare l’esplosione sia stato lo stritolamento di un oggetto come una batteria o una bomboletta del gas, che a causa del calore sprigionato con la compressione ha dato luogo alla deflagrazione. Frastuono talmente potente da essere stato avvertito anche a diversi chilometri di distanza, facendo tremare i vetri delle finestre di molte abitazioni in zona. Il panico, infatti, si è immediatamente riversato sui social: numerosissime le segnalazioni dell’esplosione e del boato avvertite dagli abitanti, insieme agli avvistamenti di fumo nero che si levava dall’inceneritore.

A Raibano sono accorse con le sirene spiegate due squadre dei vigili del fuoco con una decina di operatori, i carabinieri del comando di Riccione, il personale del 118 e i tecnici di Arpae per monitorare la qualità dell’aria. Non avendo riscontrato livelli di inquinamento pericolosi, non ci sono state disposizione di evacuazione dell’area circostante. Sul posto è giunto immediatamente anche il sindaco di Coriano, Gianluca Ugolini, per verificare le condizioni del personale coinvolto ed eventuali danni esterni o fumi dovuti all’esplosione. «Nelle prossime ore - ha dichiarato il primo cittadino - si avranno dati più certi circa le cause dell’incidente che hanno provocato il boato su uno dei nastri trasportatori». Herambiente, sottolineando che l’impianto è in sicurezza, riferisce che sono in corso «indagini interne per individuare la tipologia e la provenienza dei rifiuti estranei conferiti all’impianto».

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