Raffica di furti a Riccione, ladra seriale incinta finge di partorire all’arrivo della polizia

Rimini
  • 16 giugno 2025

Scrocca una piega all’Hair Studio 96 di via Cairoli, ruba una borsa in un negozio di viale Ceccarini e, inseguita dai negozianti che pretendono di essere pagati, si chiude in un garage, fingendo infine un parto imminente una volta sorpresa nel suo nascondiglio dagli agenti della polizia locale intervenuti nel frattempo: torna a colpire la ladra seriale che negli ultimi mesi ha seminato la preoccupazione tra i negozianti - specialmente parrucchiere ma anche boutique di moda - di Rimini Sud e Riccione.

L’ultimo episodio risale a sabato sera: «Erano circa le 19 - racconta Eveline Tomassoni, titolare di Hair Studio 96 - ed è entrata nel negozio chiedendo una piega. Aveva con se passeggino e borsoni e un gran pancione da gravidanza». Le foto della donna, ricavate da immagini di telecamere delle attività già colpite, circolano da tempo sulle chat di tanti esercenti del territorio che, così facendo, cercano di aiutarsi a vicenda: «Ma io non ho capito subito che era la ladra di cui avevo già sentito parlare - prosegue Eveline -. Quando è stato il momento di pagare, circa 80 euro, perché voleva prendere anche alcuni prodotti per capelli, il bancomat non funzionava. Allora ha detto che sarebbe andata in un hotel a recuperare contante dal marito». Ma Eveline non le ha creduto e l’ha seguita: notando che la donna non si stava incamminando verso nessun albergo, Eveline l’ha riportata in negozio. Da dove però è fuggita subito dopo, ovviamente senza sborsare un euro. E nel frattempo ha trovato anche il modo di entrare al negozio di viale Ceccarini, dicendo di dover fare alcuni regali, per poi portare via una borsa in una frazione di secondo.

Ma la sua fuga si è conclusa poco dopo, perché ormai erano diversi i negozianti - tra derubati e testimoni - che si erano messi sulle sue tracce. Un inseguimento conclusosi in un vicolo cieco dietro via Cairoli: la donna si era chiusa all’interno di un garage di proprietà privata, nel gabbiotto del contatore. Gli agenti della polizia locale intervenuti hanno dovuto però fare i conti con un nuovo colpo di teatro: la donna, alla vista delle divise, ha infatti chiesto aiuto sostenendo che le si fossero rotte le acque e paventando un parto imminente. Sul posto è quindi intervenuta l’ambulanza, che l’ha portata in ospedale, dove ha trascorso la notte sotto osservazione.

«Ma domani mattina (oggi, ndr) - conclude Eveline Tomassoni - la polizia locale tornerà in negozio per raccogliere la mia testimonianza e io sporgerò denuncia. Mi espongo pubblicamente anche per essere d’aiuto ad altri che potrebbero trovarsi nella stessa situazione. Questa storia deve finire».

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