Qualità della vita in Italia: Forlì-Cesena al 13° posto, Ravenna al 27° e Rimini al 42°. Frane e alluvioni tra i nuovi indicatori

  • 16 dicembre 2024

Prima Bergamo, poi Trento e Bolzano. Sono i risultato della 35esima edizione della Qualità della Vita del Sole 24 Ore, indagine lanciata nel 1990 per misurare i livelli di benessere nei territori italiani. In cima alla classifica, presentata oggi sulle pagine del quotidiano economico, c’è la provincia di Bergamo, finora mai premiata nella classifica generale (aveva però scalato diverse posizioni nel 2023). Al secondo posto troviamo Trento e poi, al terzo, Bolzano. Fanalino di coda all’ultimo posto è Reggio Calabria, maglia nera di una classifica che vede le ultime 25 posizioni tutte occupate da province del Mezzogiorno

Bologna e la Romagna

La provincia di Bologna è al 9° posto, mentre Forlì-Cesena si piazza al 13°. Per Ravenna c’è il 27° posto, mentre Rimini è al 42°. Bologna cala di 7 posizioni, mentre Forlì-Cesena ne guadagna addirittura 27.

In crescita anche Ravenna, che sale 7 gradini rispetto al 2023 e anche Rimini, che segna un +9 posizioni rispetto al 51° posto del 2023.

Il benessere in Italia

L’indagine, spiega una nota del Sole 24 ore, fotografa il benessere nelle province italiane con 90 indicatori divisi in sei categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.

La top 10 della classifica è lo specchio di un Paese in cui le grandi città cominciano a manifestare diverse fragilità: l’unica presente è Bologna, al nono posto, in calo di sei posizioni rispetto all’edizione 2023. Per il resto, trionfano le medie province: Monza e Brianza (4° posto), seguita da Cremona e Udine, vincitrice lo scorso anno, Verona e Vicenza. A chiudere, dopo Bologna, è Ascoli Piceno.

Frane e alluvioni tra i nuovi indicatori

Alcuni indicatori sono rimasti uguali a quelli delle precedenti edizioni: dai depositi bancari alla raccolta differenziata, passando per gli iscritti all’Aire e il numero di librerie. Altri, in totale 27, sono di nuova introduzione: i rischi di frane e alluvioni, le mensilità di stipendio necessarie per acquistare casa, gli omicidi. L’indagine, che ha debuttato nel 1990, ogni anno si rinnova dando spazio a indicatori che possono raccontare al meglio l’evoluzione della società e dei territori. (Dire)

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