Poggio Torriana. Il rogo sfiora le abitazioni: «Siamo vivi per miracolo»

Rimini

«Siamo salvi per miracolo». Inizia così il drammatico racconto della 44enne Desirée Marra, residente a Poggio Torriana e mamma di quattro bambini. L’incendio scoppiato nel tardo pomeriggio di martedì è arrivato a lambire la sua abitazione, che dista solo una trentina di metri dal punto in cui è divampato. Ancora al vaglio degli inquirenti le cause del rogo, sul quale non si esclude nemmeno l’ipotesi della matrice dolosa, anche se non sarebbe stato rinvenuto alcun innesco. Le indagini sono affidate ai carabinieri forestali.

Il racconto

«Se mio marito non fosse uscito per eseguire qualche lavoro - spiega Marra - nessuno di noi sarebbe sopravvissuto perché le fiamme ci avrebbero colti di sorpresa in casa impedendoci di scappare». Ad allertare l’uomo, verso le 18.15, è stata una serie di scoppiettii che all’improvviso hanno interrotto il frinire delle cicale e gli hanno fatto alzare la guardia dopo un’esperienza maturata nella protezione civile. Qualche istante e all’orizzonte è spuntata una nube di fumo, densa e nera, che l’ha spinto a salire sull’auto per trovare risposte. L’origine delle fiamme, come ha constatato arrivando sullo spiazzo antistante la chiesa di Poggio Berni, era in via Poggiano, all’angolo con via Collina, davanti a un ristorante. Così, ripercorrendo a ritroso il cammino, ha allertato i vigili del fuoco, che erano già per strada. «Una volta tornato - prosegue Desirée - ha afferrato un badile per tenere a bada le lingue di fuoco ritardandone l’arrivo verso casa. Al suo fianco, senza tirarsi indietro, un vicino che dal trattore gettava terra sul rogo. Finché, quando la forza del vento si è intensificata e il fuoco ha divorato le canne, siamo scappati tutti a piedi sbracciandoci perché i soccorsi non trovavano l’unica strada per giungere al nostro casolare».

I danni

La conta dei danni parla di una decina di ulivi colpiti su un centinaio, mentre è stato risparmiato il resto. Sul posto, verso le 18.30, sono giunte 24 unità dei vigili del fuoco con cinque mezzi che hanno domato il rogo alle 2.05 di ieri. Presenti anche gli uomini della protezione civile. «Purtroppo a vedersela brutta è stata la fauna locale, - commenta Desirée - fra cui fagiani e daini che davanti alla devastazione sembravano in preda al delirio». Sei, infine, gli ettari andati in fumo tra sterpaglie, canneti e erba medica. Sull’episodio indagano i carabinieri della Forestale.

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