BOLOGNA. La Commissione Pesca del Parlamento europeo ha respinto l’obiezione alla deroga che permetterà per altri quattro anni la pesca delle vongole sotto la taglia nell’Adriatico. L’obiezione, presentata dagli eurodeputati spagnoli ha incassato solo 3 voti, mentre si sono espressi contro 22 eurodeputati. La deroga permette la pesca di vongole da 22 millimetri, rispetto ai 25 del regolamento, una misura che consente alle flotte nazionali di pescare molluschi più piccoli rispetto agli standard europei.
«Promessa mantenuta, via libera alla deroga che consente all’Italia di continuare a pescare vongole con taglia minima di 22 mm nelle proprie acque territoriali». Lo dichiara Elisabetta Gualmini, eurodeputata PD al termine del voto in Parlamento europeo «I nostri pescatori possono tirare un sospiro di sollievo grazie a questa importante decisione. Il provvedimento si è reso necessario in quanto anche i nostri mari sono colpiti dai cambiamenti climatici e, soprattutto, la presenza del granchio blu rende sempre più difficoltosa questo tipo di pesca. La deroga, confermata dalla Commissione Pesca del PE garantisce sostenibilità ambientale e sociale a molti operatori, che lavorano in questo campo nel pieno rispetto delle regole».
Ancora Gualmini: «Sono molto soddisfatta in particolare per i pescatori della costa romagnola e veneta, che erano in grande allarme per le possibili conseguenze sulle proprie attività».
Anche l’Alleanza delle cooperative Pesca e Acquacoltura (Confcooperative Fedagripesca, Agci Pesca e Acquacoltura, Legacoop Agroalimentare) accoglie con grande soddisfazione il via libera della Commissione Europea al rinnovo per altri quattro anni, fino al 31 dicembre 2030, della deroga alla taglia minima di 25 millimetri prevista per le vongole di mare (Venus gallina). «Sono state comprese e ascoltate le nostre richieste. Siamo soddisfatti perché senza questo via libera, ottenuto a grande maggioranza, di fatto, si sarebbe messo in ginocchio un settore molto importante, che conta 20.000 tonnellate pescate l’anno, per un giro d’affari di 60 milioni di euro, che diventano 140 milioni considerando l’intera filiera», afferma l’Alleanza. «Una scelta di buonsenso- sottolinea l’Allenza- che non danneggia la risorsa ed è supportata da evidenze scientifiche, le quali dimostrano come in Adriatico difficilmente si riescano a raggiungere dimensioni per le vongole di 25 millimetri. Ringraziamo i nostri europarlamentari, in particolar modo il Ppe per come ha saputo gestire il confronto interno al proprio gruppo, la Commissione europea e il comitato tecnico scientifico per aver capito le ragioni degli operatori italiani. Questo nuovo traguardo riconosce l’ottimo lavoro svolto in questi anni con il ministero dell’Agricoltura per trovare il miglior punto di equilibrio tra sostenibilità economica e ambientale».