Rimini, per una notte fra i senzatetto con la Papa Giovanni cantando Vasco Rossi: «Abbiamo donato cibo e affetto fraterno»


«Non doniamo solo cibo ma ascolto fraterno». Una notte tra i senzatetto cantando pezzi di Vasco Rossi e dando spazio a chi è invisibile anche in piena luce.
È l’esperienza vissuta ogni giovedì dai volontari dell’associazione Papa Giovanni XXIII, la cosiddetta Unità di strada, alla quale nei giorni scorsi si è aggregata la 57enne, Patrizia Celli, portando in dono pasti caldi sfornati dalla “BottegaCaffè” che ha accordato la massima attenzione, nella scelta degli ingredienti, anche alle necessità di chi è musulmano.
Celli è amministratrice della Gep Food che da anni collabora con la Papa Giovanni regalando l’invenduto dei suoi locali e accogliendo una volta all’anno ospiti e volontari delle case famiglie. Stavolta, però, visto che gli spazi deputati all’incontro erano in ristrutturazione, è subentrata un’altra soluzione: portare di persona, assieme a 12 cittadini di ogni età e provenienza, focacce farcite e dolci a chi una casa non ce l’ha.
A disposizione di questi angeli, schierati a difesa dei più fragili, c’era un furgoncino pieno di medicinali e coperte oltre al necessario per tamponare eventuali emergenze. «È stata un’esperienza intensa che ripeterò – sottolinea Patrizia -. Sono certa che farebbe bene a tutti vivere una nottata così».
La tabella di marcia
Tutto è iniziato con una cena presso la Capanna di Betlemme di via Ca’ del Drago a Rimini che ha raccolto attorno alla stessa tavola volontari storici (e non), ospiti della casa e responsabili della struttura fra cui Livio e Bianca. «Un bel momento di condivisione, - lo definisce Patrizia – semplice e autentico come i commensali che mi hanno dimostrato affetto e sincerità nonostante non mi conoscessero affatto».