RIMINI. Dal denario delle Idi di Marzo all’aureo di Bruto venduto a 3 milioni di euro, le monete hanno cambiato il corso dell’esistenza del riminese Mattia Torre, classe 1976, che vive in pianta stabile a Londra dove ha aperto la sua casa d’aste, la “Naville Numismatics”, una decina di anni fa.
Numismatico riminese vive a Londra da 22 anni: “Ho venduto una moneta antica per 3 milioni di euro”

Torre, quand’è nata la sua passione per la numismatica?
«Ero un bambino che amava osservare e fantasticare. Soprattutto nella casa della bisnonna. Un appartamento in via Soardi pieno di oggetti di pregio e collezioni di monete: da quelle del Regno d’Italia sino alla riproduzione di esemplari romani, tra cui un denario che rappresentava l’uccisione di Giulio Cesare. Una moneta che ha conquistato subito la mia attenzione fra pugnali, scritte e la vicinanza alla piazza Tre martiri dove Cesare tenne un discorso fondamentale, legato al passaggio del Rubicone. Ho avuto insomma il privilegio di respirare sin da piccolo la bellezza di un ambiente culturale vivace. Così, dopo il diploma al liceo scientifico Serpieri, mi sono laureato a Ravenna in “Conservazione dei beni culturali” a indirizzo archeologico con una tesi in Numismatica romana e oggi ho una mia casa d’aste a Londra dove posso contare su un collaboratore che, a dispetto del nome, Jonathan Grimaldi, è campano doc».
Perchè la Gran Bretagna?
«Per frequentare un tirocinio dopo aver ricevuto una borsa di studio. Dovevo rimanere solo sei mesi ma sono ancora qui dopo 22 anni: oramai ho il passaporto inglese».
Problemi all’estero?
«In realtà mi sento ben integrato. Qui c’è una burocrazia più snella e le più antiche case d’aste sono state aperte sin dal XVII secolo proprio a Londra che tuttora ospita le maggiori da Sotheby’s a Christie’s».
Quali pezzi rari si trovano nella sua casa d’aste?
«Trattiamo monete classiche, quindi greche, romane e bizantine. Possiamo inoltre contare, come particolarità, su una parte importante di una delle più grandi collezioni al mondo di monete provinciali romane. Il ricambio di “pezzi” è tuttavia continuo e nel mio piccolo scrivo e documento questa collezione. È un passatempo che riservo al tempo libero ma, venendo dal mondo accademico, un giorno non mi dispiacerebbe raccogliere tutto in una pubblicazione».
Che tipo di clientela annovera?
«La presenza femminile è pressoché nulla perché, come mi spiegò un’amica, si tratta di oggetti che non vengono esposti. In generale sono professionisti di età matura provenienti da Europa, Cina e Statei Uniti. Tutti diventano collezionisti per una spinta interiore. Spesso si tratta di uomini di legge o di medici, perché una radice classica ha attraversato i loro studi. E poi ogni moneta racconta un’infinità di vicende: quelle greche, ad esempio, hanno un legame indissolubile con la nascita della democrazia».
Cosa può dirci dei costi?
«Con una cinquantina di euro si può già comprare una moneta romana».
Qual è invece il pezzo con il prezzo più alto transitato da un’asta che ha curato?
«Un aureo di Bruto relativo all’uccisione di Cesare, unico al mondo, passato in asta qualche anno fa, per circa 3 milioni di euro: all’epoca ero dipendente di un’altra casa d’aste».
In quale moneta sogna di imbattersi?
«In verità ho realizzato tutti i sogni. Quanto ai pezzi unici al mondo, si trovano nei musei e non solo nel mercato privato. Magari però il futuro mi sorprenderà».
I dazi di Trump e la guerra russo-ucraina hanno tarpato le ali alla Numismatica?
«Per fortuna i nuovi provvedimenti risparmiano i beni culturali ma ci sono ancora intoppi logistici da risolvere. Mentre i russi, grandi collezionisti di monete d’oro, sono praticamente scomparsi visto che non possono ricevere nulla per posta né effettuare pagamenti».
Esistono falsari geniali?
«Ci saranno sempre nel mercato dell’arte globale ma l’esperienza insegna a riconoscerli. Ciononostante, a volte circolano falsi eseguiti cento anni fa».
Consigli per un giovane che vuole seguire le sue orme?
«Dopo un percorso accademico, occorre fare esperienza senza sottostimare alcuna possibilità».
Mattia Torre