Il San Marino resiste per 24 minuti

Rimini

dall'inviato

LONDRA. Come due anni fa. San Marino esce da Wembley con cinque gol sul groppone, una sconfitta tutto sommato accettabile vista l’abissale differenza in campo e il numero di conclusioni in porta dell’Inghilterra. Dignitosa la prova dei titani, che hanno eretto un muro abbastanza solido, anche se c’è voluto un Simoncini in grande serata per evitare una disfatta ben più pesante.

Ordine. Si parte con Hodgson che fa debuttare Chambers e rilancia Milner, mentre Manzaroli opta per Battistini a sinistra e Hirsch a centrocampo. Il tema tattico è chiaro: monologo inglese e titani col baricentro fin troppo basso, ma messi bene in campo e molto ordinati. Tanto che il primo quarto d’ora scivola via in fretta con un solo vero brivido: al 4’ infatti l’arbitro polacco Borski fiscalizza alquanto un doppio intervento in area di Simoncini, concedendo una punizione a due in area che Rooney spara sullo stesso portiere biancazzurro. Sugli sviluppi dell’azione Welbeck ha la palla buona a centro area ma tira malamente a lato.

Sfortuna. I minuti passano e il fortino tiene ma all’improvviso una ripartenza fulminante di Sterling impegna severamente Simoncini, che respinge in angolo. Sul corner di Milner, il portiere biancazzurro avrebbe la traiettoria alta sotto controllo ma al momento dello stacco inciampa sul piede di Tosi e cade a terra permettendo a Jagielka di infilare di testa a porta vuota. La resistenza si ferma dunque a 24’ ma il gol subìto non demoralizza i titani, che si salvano al 28’ sull’incursione dello sgusciante Sterling e al 34’ vanno addirittura al tiro con l’ottimo Matteo Vitaioli che prova dai venti metri mettendo a lato di poco.

Rigore. Al 42’ Simoncini si riscatta alla grande togliendo il tiro ravvicinato di Welbeck da sotto la traversa con una paratona, peccato che sul susseguente corner, Selva rischi avventatamente la rovesciata per rinviare ma colpisca in pieno Rooney: ammonizione e rigore, che il bomber dello United trasforma.

Tris. Nella ripresa Hodgson inserisce Lallana e Chamberlain e i nuovi entrati danno subito un rinnovato sprint agli inglesi, tanto che è lo stesso esterno dell’Arsenal a rubare palla sul disimpegno troppo morbido di Battistini, e a metterla sul primo palo per Welbeck che anticipa tutti e mette dentro il suo terzo gol in due partite dopo la doppietta anti Svizzera. L’Inghilterra ora è decisamente più determinata e meno leziosa, e Simoncini deve fare gli straordinari per fermare prima Chamberlain e poi due volte Rooney a tu per tu.

Crollo finale. L’assedio britannico però è continuo e sfiancante, e col passare dei minuti la resistenza biancazzurra diventa meno efficace, tanto che Simoncini continua a parare di tutto ma deve piegarsi all’ennesima rasoiata di Chamberlain, che trova l’angolino per il poker inglese, e allo sfortunato autogol di Della Valle sul cross di Rooney: 5-0.

 

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