Clamorosa. Ecco la notizia clamorosa, annunciata ieri in una affollata conferenza stampa. Imola, in accordo con il Diablo, ha scelto così, di rimettere in campo la guardia casertana e di promuovere a capo allenatore Federico Vecchi. Esposito, a 43 anni suonati e a 4 stagioni e mezzo dall’addio al basket giocato (Ozzano in B1), prova insomma a vivere una seconda giovinezza cestistica sull’altare del proprio amore sconfinato per Imola: «Esposito con questo gesto ha dimostrato un gran coraggio - ecco le parole dell’amministratore unico Gian Piero Domenicali -. Lo ha fatto perché l’Andrea Costa ormai è la sua famiglia. L’ho detto pure a Jesi, alla squadra serviva un punto di riferimento, un sostegno psicologico nei momenti difficili, un uomo a cui dare la palla che scotta e credo che lui potrà essere tutto questo. Non aspettiamoci 30 punti a partita, non sarebbe giusto chiederglielo, però Esposito può sia ricucire il rapporto fra una tifoseria giustamente delusa e l’Andrea Costa e anche restituire un po’ d’immagine alla nostra realtà. Fra l’altro ha sacrificato, potenzialmente, il proprio futuro professionale, almeno a breve termine. Tornando a giocare, infatti, chi come lui ha preso la tessera da allenatore con una procedura più veloce, grazie al passato in Nazionale, deve ricominciare da capo. Questo significa un percorso di almeno due-tre anni. Ci siamo già attivati per chiedere una deroga, comunque Esposito domenica a Frosinone potrà giocare».
Obiettivi. I tifosi potranno vederlo allenarsi oggi al Ruggi (ore 11) e giovedì dalle 18 alla Ravaglia, ma la società cosa si aspetta: «Se l’abbiamo fatto è perché crediamo ancora alla salvezza. Questa idea è maturata insieme e vedere Esposito, domenica a Jesi, parlare con i tifosi a fine gara mi ha fatto capire che può essere la strada giusta. E comunque il penultimo posto, magari, porterà al ripescaggio».