Bunge a corrente alternata ma arrivano due punti
In avvio di secondo set è un’altra Bunge ma soprattutto è un’altra BioSì, più fallosa e meno efficace in battuta e in attacco, specialmente con Petkovic. Ravenna ne approfitta e scatta avanti 8-5 ma arriva con l’errore di Poglajen, il riavvicinamento di Sora (9-8) ma la Bunge, in particolare con l’argentino in battuta, scava il solco decisivo (break di 9-3) e vola sul 18-11. Non c’è più storia: Barbiero prova a cambiare qualcosa ma gli attaccanti di palla alta giallorossi sono implacabili e a chiudere è Orduna con un attacco di seconda intenzione: 25-16.
Terzo set totalmente folle. Ravenna sembra scrollarsi di dosso la tensione e va sul 4-1 ma la tensione torna in fretta perché i laziali piazzano un break di 7-1 e si portano sull’8-5. L’altalena è continua fino al 18-18 con break e controbreak. Marechal in battuta sembra condurre la Bunge verso porti sicuri (21-18) ma Sora si rifà sotto (21-20). Servono due prodezze di Poglajen in attacco, un primo tempo sontuoso di Diamantini e un tocco a muro di Raffaelli per regalare il set ai giallorossi: 25-22.
Nel quarto parziale la Bunge scompare dal campo. I giallorossi sono l’ombra della squadra vista nei due set precedenti e si lasciano sfuggire Sora in avvio (6-3). Poglajen prova a riportare sotto i romagnoli (13-12) ma un primo tempo in rete di Diamantini lancia la fuga di Sora che gioca bene in difesa e, grazie al campionario di errori di Ravenna, va sul 20-12, aprendo la strada per il 25-20 finale.
Nel tie break la Bunge va ancora in sofferenza (ace su Goi del 7-5 per i padroni di casa) ma Poglajen porta fuori dai guai i giallorossi, prima con un paio di attacchi efficaci e poi con il servizio. Ravenna vola sull’11-8 e mantiene intatte le distanze fino all’attacco dell’argentino che chiude il match: 15-12.