Montaguti e Belletti, l'ottava volta al Giro d'Italia

Rimini

FORLÌ. In attesa di conoscere i restanti tre inviti per le squadre Professional, gli unici romagnoli già proiettati verso il Giro d’Italia numero 101 sono Matteo Montaguti (unico italiano dell’Ag2r) e Manuel Belletti, neo velocista dell’Androni Sidermec. Attualmente il Giro non è nei programmi del compagno di squadra Matteo Malucelli, mentre Alan Marangoni (Nippo Fantini), Luca Pacioni (Wilier) e Manuel Senni (Bardiani Csf) dovranno attendere gennaio quando Rcs inoltrerà gli inviti definitivi.

Nell’attesa, il meldolese Montaguti e il santangiolese Belletti hanno le idee chiare sulla prossima edizione del Giro che, per entrambi, rappresenterebbe l’8ª partecipazione alla corsa rosa.

La partenza da Israele

Montaguti. «Si tratta di una grandissima idea ma anche di una scommessa enorme. Le fasi di preparazione della corsa e le prime tappe sono sempre molto concitate, spero che l’organizzazione abbia pianificato tutto alla perfezione. La gestione dei trasferimenti, dei pullman e delle ammiraglie non sarà un aspetto semplice».

Belletti. «Il ciclismo cambia e se le cifre che ho letto sono vere, la partenza da Israele è una scelta logica e inevitabile. L’organizzazione è abituata a partenze all’estero, non credo possano verificarsi problemi di tipo organizzativo. Il trasferimento che mi preoccupa è quello dell’ultima tappa dal Piemonte a Roma».

La presenza di Froome

Montaguti. «Sono rimasto stupito, non pensavo che avesse il coraggio di tentare l’accoppiata Giro-Tour. La corsa avrà tantissima visibilità mediatica e la sua presenza renderà la corsa ancora più incerta ed emozionante».

Belletti. «Non è un atleta spettacolare, ma la sua partecipazione sarà una grandissima cassa di risonanza per la corsa. E dopo la squalifica all’ultimo Tour, non mi stupirei di vedere anche il campione del mondo Sagan alla partenza. Per il Giro sarebbe il top, per i velocisti come me le possibilità di vincere una tappa calerebbero drasticamente”.

La tappa di Imola

Montaguti. «Mi aspettavo un percorso più difficile e più adatto alle mie caratteristiche. Invece sarà una tappa per velocisti e la salita dei Tre Monti non riuscirà a guastare il loro piano. Zero possibilità di veder arrivare la fuga perché le occasioni per gli sprinter sono poche e non possono rischiare di perderne una».

Belletti. «Se dovessi scegliere una tappa che vorrei vincere, indicherei sicuramente Imola. Si arriva in Romagna e mi piacerebbe tantissimo poter sprintare all’interno dell’autodromo. A differenza di Matteo non sono però così convinto di un arrivo in volata perché sulla salita dei Tre Monti in tanti potrebbero tentare il colpo di mano».

Le prime impressioni

Montaguti. «Il mio grande obiettivo è vincere una tappa e non l’ho mai nascosto. Segnerò con il pennarello rosso 4-5 tappe e cercherò di essere protagonista in quelle frazioni per provare a realizzare il mio sogno. Mi piace molto la tappa di Gualdo e già in Sicilia, nelle prime tappe italiane, ci sarà l’opportunità di fare qualcosa».

Belletti. «La mancata partecipazione all’ultima edizione fa ancora molto male e, ovviamente, per me sarebbe importantissimo tornare al Giro d’Italia perché è la corsa che amo e che mi ha regalato la vittoria più bella. Non mi piace analizzare a fondo il percorso già a novembre ma, da una prima e veloce analisi, dovrebbero esserci almeno 6-7 frazioni dedicate ai velocisti. Il mio obiettivo è poter essere costantemente tra i protagonisti delle volate».

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