De Meis: «Il Rimini dipende da altri»

Rimini

RIMINI. Il road-show della mattinata, con tanto di incontro in residenza Comunale tra Vincenzo Longo e sindaco e assessore allo sport, lasciava presagire per il pomeriggio un piatto più ricco e sostanzioso per il futuro dell’Ac Rimini 1912. Invece alla conferenza stampa si è presentato il solo Fabrizio De Meis, se non altro per ribadire un concetto: è ancora solo nel gestire questa drammatica fase della storia biancorossa.

«Ho indetto questa conferenza stampa per fare chiarezza sulle vicende societarie. Purtroppo devo dire che non ci sono novità positive: al Rimini non è pervenuta nessuna proposta concreta. Per farla breve, posso confermare che al momento sono due le trattative in corso, una è con Vincenzo Longo, portata avanti dal suo consulente Marco Nacciarriti. Con loro stiamo lavorando giorno e notte, penso che lo sblocco di questa trattativa sia legata alle tempistiche degli istituti bancari per liberare risorse. Con la famiglia Longo abbiamo stipulato un patto di riservatezza e abbiamo fornito tutta la documentazione richiesta, che è stata ritenuta idonea. Ora dipende tutto da Longo. C’è poi un’altra trattativa con un gruppo del Nord Italia che chiede riservatezza. Con entrambi abbiamo già svolto la due diligence, entrambi hanno in mano tutta la documentazione, nel caso decidessero di chiudere, saremmo molto veloci».

Poi la vera novità. «Abbiamo trovato una somma importante, 400.000 euro, per il risanamento societario, nonostante ciò non siamo in grado di proseguire, né per l’iscrizione né per la gestione del prossimo campionato. Quindi mettiamo a disposizione questa somma per supportare chi vuole entrare nella società. Da parte mia lascio la più completa libertà a chi vorrà acquistare il Rimini, posso rimanere con una partecipazione o uscire definitivamente».

Il futuro è adesso. «Noi il 30 giugno presenteremo domanda di iscrizione, in modo da poter arrivare al 12 luglio (quando si riunirà il consiglio federale, ndr), così facendo guadagneremo tempo e posso assicurare che fino a quell’ultima data faremo di tutto per salvare il Rimini. E’ un’impresa difficile, una corsa contro il tempo: ciò che importa è salvare il Rimini».

Si torna sui due pretendenti. «Noi abbiamo anche cercato di metterli insieme. Ma siamo totalmente soli, in città nessuno è venuto ad aiutarci. Stiamo facendo il massimo, abbiamo anche messo a disposizione 400.000 euro per l’acquirente. Le due trattative procedono separatamente. Da parte di Longo trapela ottimismo, è convinto di poter fare l’operazione da solo e la sensazione è che siamo più vicini a lui. Con l’altro gruppo i rapporti sono meno costanti: aspettiamo risposte. Ora dipendiamo dagli altri».

Se entro il 12 luglio nessuno si sarà fatto avanti? De Meis è fatalista. «L’ipotesi più probabile è smettere di fare calcio e liquidare tutti i debitori, come fece la Cocif, ma in questo momento mi sembra prematuro parlarne».

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