«Lavorare anche di domenica? No grazie»

Rimini

SAN MARINO. Crisi o non crisi, i sammarinesi preferiscono restare senza un lavoro piuttosto che dover lavorare la domenica. Di sessanta persone iscritte alle liste di collocamento, solo quattro si sono infatti dette disposte a un impiego nel settore turistico, con un orario non proprio di ufficio che può prevedere l’attività nei giorni festivi. E’ l’esito di una sorta di sondaggio compiuto dalla segreteria di Stato per il Lavoro, di cui riferisce in Commissione Bilancio il segretario Iro Belluzzi, nel corso dell’esame del progetto di legge che disciplina l’impiego occasionale e accessorio a San Marino, provvedimento approvato in giornata con 9 voti a favore, nessun contrario e due astenuti. L’occasione nasce con la presentazione di un emendamento da parte del consigliere Andrea Zafferani di C10 per regolamentare e limitare l’accesso dei frontalieri al lavoro occasionale, con l’istituzione di un registro apposito. Lo stesso segretario Belluzzi rassicura sull’abuso di questa tipologia di lavoro da parte dei non residenti, alla luce anche della previsione di un tetto per il loro ricorso da parte delle aziende attraverso questa modalità contrattuale. Quindi rivela che «malgrado le difficoltà di questo momento per alcune fasce di popolazione, alcune tipologie di lavoro non sono accolte da parte dei nostri concittadini», a partire da quelle necessarie all’attività turistica. A dimostrarlo, l’analisi compiuta dalla segreteria su un campione di 60 iscritti alle liste di collocamento disponibili a un impiego: «Solo una decina- spiega il segretario- è venuta a un colloquio per un lavoro nel settore turistico e di queste appena quattro si sono detti disponibili ad un’occupazione che può non avere pausa nei giorni festivi». Di qui l’esigenza, da parte del governo di sostenere «anche le imprese di un settore importante per quello che può portare al Paese in termini di affluenza di persone, introiti Igr- prosegue Belluzzi- e che necessitano di personale». Nel presentare il provvedimento approvato poi in Commissione il segretario di Stato per il Lavoro spiega che suo obiettivo è «dare la dignità di una norma legislativa al lavoro saltuario», ad oggi disciplinato da un regolamento della commissione Lavoro, secondo un accordo con Usot. «Ora si è sviluppata questa attività lavorativa in altri settori», spiega, non solo quello del turismo dove comunque il ricorso nel 2013 ha interessato, in termini di giornate lavorative, 8.488 rapporti di lavoro di cui 3.531 frontalieri. «Non si vuole purtroppo dare una risposta alla disoccupazione- chiarisce- ma regolamentare la possibilità di svolgere attività lavorativa delimitando bene l’accesso, la verifica, la possibilità di operare». La commissione Bilancio ha infine approvato oggi all’unanimità il progetto di legge di iniziativa popolare, sottoscritto da un gruppo di donne aderenti al Psd, “Disposizioni in materia di contrasto del fenomeno delle dimissioni in bianco e di tutela della genitorialità”, mentre ha terminato la sua corsa un secondo progetto di iniziativa popolare, “Potenziamento del salario di cittadinanza”, presentato da Matteo Ciacci e altri firmatari. Non si è infatti proceduto al suo esame, dopo la bocciatura del primo articolo.

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