Anno orribile, 620 le persone in mobilità
Dunque, seppur reali, i dati diffusi dal bollettino di statistica fotografano solo in parte la realtà. Stando alle cifre pubblicate dall’ufficio di programmazione economica proprio pochi giorni fa, si conterebbero tra novembre 2012 e novembre 2013 "appena" 186 posti di lavoro in meno. Vero, ma se si calcola il saldo tra assunti e licenziati. Stando ai dati ufficiali, sono in tutto ad oggi 18.650 i lavoratori dipendenti occupati in Repubblica: il settore privato conta 85 lavoratori in meno, quello pubblico 101. Non mancherebbero i dati incoraggianti, come l’incremento di 82 dipendenti in un settore strategico come il manifatturiero o il +38,7% di lavoratori agricoli. Da segnalare, però, i 118 posti di lavoro andati in fumo nelle attività immobiliari, nell’informatica e nei servizi alle imprese; e i 63 nelle attività finanziarie. Nel frattempo aumentano in modo costante i disoccupati: 1.164 quelli in senso stretto; 154 in più rispetto allo stesso mese del 2012; un terzo di loro hanno un’età compresa tra i 20 e i 29 anni, molti sono laureati. Ma il numero totale degli accordi di mobilità stretti in tutto il 2013 dalla centrale sindacale unitaria racconta un’altra storia: oltre 620 le persone lasciate a casa fino a dicembre e gli ultimi accordi di mobilità dell’anno verranno discussi a Palazzo Mercuri proprio lunedì, giorno dell’antivigilia di Natale. Nel lungo elenco dei dipendenti a cui, a dicembre, arriverà la lettera di fine rapporto (60 in tutto il mese), massiccio è anche il ricorso ai prepensionamenti.