Ceramiche del Conca, è morto Donald Mularoni

Rimini

RIMINI. Lutto nel mondo dell’imprenditoria di Rimini e di San Marino. Dopo una lunga malattia, ieri è morto Enzo Donald Mularoni, patron delle Ceramiche del Conca, marchio leader in tutto il mondo, conosciuto dal grande pubblico per avere sponsorizzato sia la Nazionale di calcio italiana sia il Team Gresini. Mularoni il 9 settembre avrebbe compiuto 64 anni. Era sposato e padre di tre figli.

Il noto imprenditore era nato a Detroit da una famiglia sammarinese emigrata negli Stati uniti. All’età di 8 anni (nel 1960) il ritorno a San Marino, dove ha continuato gli studi diplomandosi (liceo classico), per poi laurearsi in ingegneria civile edile a Bologna.

Proprio in quell’anno, il 1977, Mularoni mise piede nell’azienda di famiglia e cominciò a collaborare con il padre, impegnato nel settore edile. Un paio d’anni più tardi (nel 1979) insieme ai familiari fondò le Ceramiche del Conca, che oggi ha showrooms in America, Australia e Cina. Pochi anni dopo è lì che confluì la prima azienda di famiglia, la Ceramica Faetano e nel tempo il gruppo si espanse fino a diventare uno dei più importanti e prestigiosi nel panorama europeo.

Ceramiche del Conca è stata tra le prime aziende del settore a lanciarsi nella monocottura smaltata su gres ceramico bianco, così come fu fra le prime a usare la tecnologia del gres porcellanato, diventando azienda di riferimento.

Mularoni ha seguito prevalentemente il settore commerciale del gruppo fino al 1992 quando, dopo la morte del padre, è diventato presidente di Ceramica Faetano e proseguito nell’attività di rafforzamento delle quote di mercato. Dal 1991 era membro del consiglio direttivo di Assopiastrelle. Dal 1994 era consigliere direttivo dell’Anis, di cui è stato presidente nel triennio 1997-2000. E’ stato Presidente dall’Apse, l’Agenzia per la Promozione e lo Sviluppo Economico Sammarinese, che poi è diventata Camera di commercio.

Nel 2014, quando il gruppo sammarinese aprì un centro di produzione nel Tennessee, qualcuno cominciò a ipotizzare una “fuga” all’estero. «Non c’è nulla di vero» disse Mularoni. «Lì non c’è il nostro know how, le conoscenze sul prodotto che produciamo ed esportiamo, ecco perché non potremmo mai pensare di abbandonare i posti dove siamo nati e cresciuti. Il nostro centro del sapere non si muoverà da qui, da San Clemente, Savignano e Faetano».

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