Giochi in spiaggia, salta il regalo di Natale

Rimini

RIMINI. Un pessimo regalo di Natale per i bagnini. Il condono per giochi, pedane e gazebo viene bocciato: a bloccare il decreto Salva-Roma - capace di scatenare un putiferio di polemiche e in cui era contenuto anche l'intervento “pro abusi sul demanio” - è stato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Dal Colle arriva il no. E' l'ultimissimo capitolo in quello che è ormai diventato una sorta di romanzo balneare: dopo l'esultanza delle categorie, anche a livello locale, quando lunedì scorso la Camera aveva votato la fiducia al decreto “incriminato”, il giorno di Natale dal Quirinale è stato tirato il freno a mano. Il Motivo? L’inserimento di mini condoni, contributi e fondi a pioggia a corollario del già pesante intervento da 860 milioni di euro per ripianare in parte i debiti del Comune di Roma; intervento per cui il decreto era stato partorito dall’inizio. Ora però l’annunciata conversione in legge prevista entro il 30 dicembre non ci sarà.

Salta la sanatoria. Gli effetti collaterali che toccano gli interessi riminesi riguardano quindi la bocciatura del condono legato ai manufatti amovibili sulla spiaggia. Il tutto “al fine di fronteggiare il grave stato di crisi del settore turistico balneare”, come recitava il testo del decreto. Con una sorta di “gioco di prestigio” dell’ultima ora, per chioschi, baretti, piscine scoperte, bungalow, cabine, pedane, giochi e gazebo mai sanati, sarebbe bastato versare un 3 per cento in più del canone demaniale. A Rimini la media è di 6.221 euro per concessione e il 3 per cento ammonterebbe a 186 euro. Il risultato? Tutti manufatti sarebbero stati regolarizzati e nulla più smontato ma mantenuto fino al termine delle concessioni demaniali marittime (al momento risultano fino al 31 dicembre 2020).

Si torna alla carica tra un mese. La porta non è stata però chiusa del tutto: l’onorevole del Nuovo centrodestra Sergio Pizzolante assicura che resta in piedi l’ipotesi di inserire il condono all’interno del decreto Milleproroghe, in discussione oggi, anche se è più probabile che il risultato finale si ottenga «a inizio 2014, quando discuteremo a Roma due nuovi decreti, Sviluppo e Turismo: saranno gli strumenti adatti per ritornare sul tema». Anche perché, è certo Pizzolante, «la bocciatura di Napolitano non era rivolta al condono».

 

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