Tassa di soggiorno, denuncia a chi non paga

Rimini

RIMINI. Non sono molti gli alberghi che incassano e non versano al Comune la tassa di soggiorno: 16 su circa 1.200. Sedici “pecore nere” ben note a chi deve controllare, perchè a ben guardare poi non pagano i contributi, gli stipendi, i fornitori. Le cosiddette gestioni allegre. Ora rischiano una sanzione da 25 a 500 euro. Il nuovo regolamento è stato approvato ieri mattina in commissione. Siccome appare chiaro che si tratta di una “carezza” per chi è abituato a non saldare i debiti, al più presto in giunta si porta il passo successivo: chi non versa la tassa di soggiorno subirà un procedimento penale per appropriazione indebita. Il mancato introito per Palazzo Garampi è di circa 135mila euro, sui circa 6,6 milioni incassati ogni anno.

Il punto è stato tracciato ieri dall’assessore al bilancio, Gian Luca Brasini durante la riunione congiunta delle commissioni Affari generali e Bilancio, convocate per l’approvazione, avvenuta a maggioranza, delle delibere di modifica ai regolamenti per l’applicazione dell’addizionale Irpef, dell’imposta di soggiorno, appunto, e della tassa sui rifiuti, Tari. Per quanto riguarda l’Irpef, Rimini ha a livello regionale l’aliquota più bassa, lo 0,3%, ha sottolineato Brasini, e la soglia di esenzione più alta, 17mila euro. La Tari è stata invece internalizzata lo scorso anno dopo la gestione affidata a Hera. E la «scommessa finora è stata vinta», dato che è stato possibile un risparmio di 450mila euro. Anche in questo caso la tariffa riminese è la più bassa a livello regionale, la spesa è di 206 euro per abitante. Inoltre sono previste alcune modifiche: per le seconde case verrà preso in considerazione il nucleo familiare, per i magazzini delle attività produttive è prevista un’esenzione qualora sia direttamente collegato alla produzione, e in caso di uso continuativo ma non ricorrente, esempio classico le attività stagionali, è previsto un 25% di sconto per chi rimane aperto al massimo 120 giorni.

Infine la tassa di soggiorno. Sono appunto 16 le strutture che non l’hanno versata su circa 1.200 totali, l’1,4%. «Un dato positivo, da altre parti c’è un clima di scontro», sottolinea l’assessore ricordando che l’imposta a Rimini è dovuta al massimo per sette notti. Per gli inadempienti sono previste multe da 25 a 500 euro e per le 16 strutture sta per scattare il procedimento della querela penale per appropriazione indebita. Una minaccia che pare in qualche caso abbia già fruttato il ravvedimento degli albergatori recalcitranti a pagare. Dalla tassa sono esentati i profughi, circa 100 quelli presenti a settembre in strutture ricettive, sui 300 totali.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui