Trc, Riccione ha fatto perdere 4,5 milioni

Rimini

 

RIMINI. L’ostruzionismo al Trc costa milioni di euro. «Il diniego di Riccione di fine 2011 fece saltare il contributo regionale addizionale da 4,5 milioni di euro», ha spiegato ieri in commissione Pianificazione, il direttore generale di Agenzia mobilità, Ermete Dalprato, che ha aggiunto un calcolo: «Abbandonare il Trc in questo momento costa quasi 54 milioni di euro».

La perdita del finanziamento regionale è riconducibile alla delibera del consiglio comunale riccionese con il quale si stabilì che il Comune non intendeva mettere più dei 6,2 milioni di euro fissati inizialmente dall’accordo di programma. Il finanziamento della Regione era subordinato a 3 milioni che dovevano sborsare gli enti locali. All’epoca Am disse che sarebbe stata disposta a metterli, ma l’amministrazione Pironi disse no in quanto poi Am li avrebbe recuperati dai Comuni soci.

Dalprato ha fatto quindi il punto. «Rinunciare all’opera, per cui serve una decisione unanime - ha spiegato ai commissari e agli esponenti del comitato No Trc di Riccione - costerebbe almeno 54 milioni di euro, quelli spesi finora, oltre ai danni erariali per i 680 espropri lungo i 9 chilometri del tracciato (a cui sono seguiti 64 ricorsi)».

Mentre le varianti che incidono sulla localizzazione dell’opera, come il dirottamento su viale D’Annunzio (il progetto è stato presentato dall’amministrazione Tosi), «obbligano a ripartire da zero per quanto riguarda l’iter burocratico, almeno altri due anni di stop insomma, anche se insieme garantirebbero, dicono i proponenti, 8 milioni di euro di risparmio».

Sono inoltre da quantificare le circa 8 varianti al progetto richieste dal 2011 ad oggi, che comporterebbero una rielaborazione del progetto e il fermo del cantiere.

Una storia lunga e complicata quella del Trc, partita nel 1996. «Ora come ora manca una copertura da parte dello Stato per 10 milioni - spiega Dalprato -, persi appunto con il mancato finanziamento integrativo da parte della Regione. Di questi 103,3, lo Stato in tutto mette 53,3 milioni di euro; 7,7 la Regione; 15,7 il Comune di Rimini; 6,2 quello di Riccione e 7,1 Am. Quando si parla di modifiche occorre stare attenti, il Cipe potrebbe non condividerle, e così lo Stato si sfilerebbe. Attualmente - prosegue Dalprato - sono in corso almeno 10 appalti, da oltre 30 milioni con Italiana costruzioni e fino a 10 con Hera».

Am ha rendicontato allo Stato finora spese per 31 milioni, ma ne ha ottenuti solo 15. «Dall’opera, ribadisce, si esce se tutti sono d’accordo, e anche per le modifiche serve il consenso unanime. Ci sarà tempo per discuterne, a partire dalla prossima seduta della commissione del 3 ottobre». Il direttore risponderà alle domande poste ieri dai consiglieri sui costi delle eventuali varianti. Altra convocazione il 25 settembre per l’approvazione del bilancio di Agenzia mobilità bocciato a inizio estate dai Comuni di Santarcangelo, Bellaria e l’astensione di Coriano. Il bilancio di previsione prevederebbe per il 2014 perdite per circa 4 milioni e 600mila euro (il bilancio del 2013 ha un passivo di circa 4milioni e 300mila euro).

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