Don Oreste beato "Aula di tribunale"alla Grotta Rossa

Rimini

RIMINI. C’è il giudice, ci sono i notai e i testimoni e anche l’avvocato del diavolo. La causa di beatificazione di don Oreste Benzi entra nel vivo, con la prima sessione pubblica dell’inchiesta. Il 27 settembre la chiesa della Grotta rossa viene trasformata in una vera e propria aula di tribunale dove, chiusa la fase documentale, si possono sentire i testimoni, mentre tutti gli attori dell’inchiesta devono prestare giuramento. La Congregazione delle cause dei Santi ha autorizzato l’avvio del percorso il 3 gennaio, disponendo l’apertura del Processo sulla vita, virtù e fama di santità» di don Benzi, invitando i fedeli a fornire notizie utili» facendo pervenire eventuali «autografi, lettere e ogni altro scritto» di don Benzi.

E’ fissata per il 27 settembre (ore 16) la Sessione di apertura del Processo diocesano sulla vita, virtù e fama di santità di don Oreste Benzi, fondatore della Papa Giovanni XXIII, che per la Chiesa è già «servo di Dio». L’evento si terrà presso la parrocchia La Resurrezione (conosciuta anche come Grotta Rossa), di cui don Oreste è stato fondatore nel 1968 e parroco per 32 anni. Si tratta di un momento pubblico a cui possono partecipare tutti i fedeli e sarà presieduto dal vescovo Francesco Lambiasi.

«All’inchiesta pubblica - precisa Elisabetta Casadei, postulatrice della Causa - si arriva solo dopo che sono stati vagliati dai periti teologi gli scritti di don Oreste».

Chiusa la fase documentale, si possono sentire i testimoni. La chiesa si trasforma per l’occasione in una vera e propria aula di tribunale. «In questa prima sessione giureranno tutti gli Officiali dell’Inchiesta - continua la postulatrice - cioè il Giudice, che in questo caso sarà don Giuseppe Tognacci, il Promotore di Giustizia (il cosiddetto avvocato del diavolo) che sarà padre Victorino Casas Llana, e i Notai, che saranno due, perché i testimoni saranno tanti: il notaio principale è il signor Alfio Rossi». Poi il turno del giuramento toccherà alla postulatrice Elisabetta Casadei e al vice postulatore monsignor Fausto Lanfranchi. Sarà inoltre citato il primo testimone.

L’iter per l’avvio della causa era partito con la consegna della richiesta al Vescovo da parte del responsabile della comunità Papa Giovanni XXIII, Giovanni Ramonda, il 27 ottobre 2012, durante la celebrazione. Il 24 ottobre 2013 la postulatrice aveva consegnato a monsignor Lambiasi, la richiesta formale di aprire la causa, dopo un anno di ricerche circa la “fama di santità” di don Benzi, sostenuta da molte lettere tra cui quelle di 9 cardinali, 41 vescovi italiani e 11 vescovi e arcivescovi stranieri, oltre a vari movimenti ecclesiali e, naturalmente, la Papa Giovanni.

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