Centro storico colabrodo: arrivano altre tre telecamere
RIMINI. I “furbetti” del centro storico non credano di essere più intelligenti degli altri. Il ventre molle che apre le porte al cuore della città, è noto a tutti: solo che la maggior parte delle persone va a parcheggiare dove si può (e paga), gli altri passano e vanno, magari esibendo i pass del nonno, oppure evitando gli accessi presidiati dal vigile elettronico.
Il Comune da un paio di mesi ha avviato un confronto con Confesercenti, Confcommercio, Cna e Confartigianato per riuscire a mettere ordine nella giungla dei permessi. Non sarà infatti sfuggito ai più quel via vai di furgoni che a piacere usano le vie del centro come se fossero una statale. Bene: non sarà più possibile.
Ogni categoria ha le sue esigenze, ma l’obiettivo di Palazzo Garampi è quello di tutelare l’area a pedonale, anche perchè è talmente piccola che non sarà la morte di nessuno. C’è da trovare una soluzione per i corrieri che grazie al servizio postale non hanno più alcun limite orario. Il lavoro di queste settimane è fare accettare uno stop a metà mattinata, predisponendo aree di scarico ad hoc.
Sui pass per disabili, già è stato scritto. In giro per Rimini ce ne sono 4.672 e ognuno si copia e incolla in un massimo di cinque targhe, per un totale di 16mila vetture. Decisamente una enormità, anche perchè è palese un uso perlomeno disinvolto. Il Comune entro settembre ridurrà a due (da cinque) il numero di targhe abbinate a ogni pass.
E si arriva ai varchi di accesso al centro storico. Da anni quattro telecamere del “grande fratello” limitano a suon di euro gli irriducibili dell’auto sotto al sedere. Ma i riminesi doc conoscono da tempo tutte le scorciatoie del caso: passa di là che tanto non c’è nessuno, gira qua, vai su ed ecco che in pochi minuti ci si trova in via Garibaldi e poi da lì ogni meta non è più un miraggio.
In Comune lo sanno bene, tanto è vero che è allo studio un piano per aumentare la dotazione di telecamere e chiudere una volta per tutte le voragini dell’isola pedonale. I siti prescelti sono veramente le porte di accesso alternative: via Santa Chiara, Via Isotta e via Fratelli Bandiera. La volontà c’è tutta, il progetto procede a pieno ritmo, si tratta di decidere quando e in che quantità, dato che ogni “barriera” costa fino a 40mila euro. Ma con le multe non dovrebbe essere impossibile fare pari.