Case fantasma, nove truffatori nei guai

Rimini

RICCIONE. I carabinieri di Riccione dichiarano guerra agli autori delle truffe legate all’affitto di case estive “fantasma”: solo nelle ultime settimane, infatti, in caserma i militari hanno raccolto 40 denunce di turisti rimasti per strada dopo aver risposto, e pagato un acconto, per una villetta o un appartamento vista mare.

Preso atto dell’ennesime emergenze “estiva” gli investigatori dell’Arma hanno seguito le tracce elettroniche dei ladri di vacanze e ne hannop individuati e denunciati, a domicilio (ovvero le procure di competenza) ben nove, residenti in varie parti d’Italia. Alcuni di loro, per precostituirsi una giustificazione, avevano denunciato lo smarrimento dei propri documenti, un 48enne di Como ha sostenuto di essere stato raggirato da alcuni sconosciuti che gli avevano offerto dei soldi per poter trattenere per qualche giorno la sua carta d’identità. Complessivamente il drappello dei furbetti della Rete ha raggranellato circa 25mila euro, a forza di incassare gli acconti dei turisti. Il meccanismo truffaldino è sempre lo stesso: l’annuncio viene fatto su siti non specializzati in vacanza, è dettagliato e corredato di diverse foto, l’affitto per un appartamento ha un prezzo ragionevole anche se non proprio “stracciato” per non destare troppi sospetti ed è appetibile magari perché a due passi dal mare.

Partono le trattative, viene versata la caparra, dai 200 ai 500 euro (ma per una villetta di Riccione reclamizzata con tanto di foto, regolamento e stendini in dotazione c’è chi ha perso 600 euro), e quando è il momento la famiglia parte. Ma all’indirizzo dato non esiste nessun appartamento in affitto e al numero di telefono che fino al giorno prima era attivo non risponde più nessuno.

L’Arma dei carabinieri, prendendo spunto da denunce e fatti di cronaca, fornisce una serie di consigli utili per evitare guai. Una sana diffidenza è, per esempio, d’obbligo quando su internet tsi trovano delle offerte particolarmente “vantaggiose”. Nessuno regala niente. Giù le mani, se per la conclusione di un contratto si chiede di pagare l’anticipo mediante i servizi di trasferimento di denaro legati a sistemi di pagamento in genere utilizzati solo per l’estero: non sono adatti per effettuare pagamenti a degli sconosciuti e vengono spesso utilizzati per tentativi di truffa. Va ricordato, poi, che l’invio di copia dei documenti dell’auto o di passaporti non garantiscono la serietà dei venditori: questi documenti spesso sono falsificati, rubati o provengono da altre truffe sul web.

E’ indispensabile, infine, verificare l’affidabilità del sito che propone l’offerta controllando eventuali feedback negativi.

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